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Regia |
Felix
Herngren
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Sceneggiatura |
Felix
Herngren, Hans Ingemansson |
Fotografia |
Goran
Hallberg |
Montaggio |
Henrik
Kallberg |
Scenografia |
Mikael
Varhelyi |
Costumi |
Madeleine
Kihlbom Thor |
Musica |
Matti
Bye |
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Come l'eloquente
titolo anticipa, Allan Karlsson (Robert Gustafsson) nel giorno
del suo centesimo compleanno decide improvvisamente di fuggire
dall'ospizio che lo ospita; da lì giunge a piedi in
una stazione di autobus dove un teppista metà biker
e metà skinhead gli affida la propria ingombrante valigia
in quanto obbligato a recarsi urgentemente alla toilette.
Per sua sfortuna però, proprio in quel momento passa
il pullman del vecchio che si imbarca col suo bagaglio, per
giungere in uno sperduto paesino scandinavo dove verrà
ospitato da un altro arzillo signore appena conosciuto. Tutto
potrebbe risolversi facilmente se la valigia non fosse imbottita
di soldi e se il centenario in questione non avesse dalla
sua un curriculum pieno di azione, esplosioni, amicizie con
dittatori e una grande dose di buona sorte.
L'inseguimento da parte della banda leggitima proprietaria
della valigia sarà senza esclusione di colpi e porterà
i due attempati eroi ad ampliare il proprio team durante il
cammino con altri bizzarri personaggi, come un trentenne laureando
in quasi tutto lo scibile ma senza però un solo attestato
e una ragazza che si è presa cura di un elefante sottratto
alla prigionia di un circo.
La trama di questa trasposizione di un fortunato best-seller
svedese, perfettamente equilibrata tra la vicenda attuale
e i flashback sulla vita del centenario, chiede allo spettatore
due sforzi piuttosto usuali di questi tempi: la rinuncia ad
una visione razionale e attenta alla verosimiglianza (è
più difficile credere ad una vita a contatto con Franco,
Stalin e Reagan solo grazie all'amore per le detonazioni o
al fatto che due anziani signori possano affrontare un action
movie senza colpo ferire?) e la sospensione di un qualsiasi
giudizio morale, operazione altrettanto scontata da quando
il cinema alla Tarantino ha iniziato a rendere simpatico qualsiasi
tipo di criminale con il suo corollario di nefandezze.
Così la narrazione della più classica delle
vicende pulp (c'è il Mac Guffin che muove tutta la
storia e i cattivi parossistici e ridicoli destinati spesso
a morti violente) è inframezzata da escursioni nel
Ventesimo Secolo per raccontare le gesta di un novello Forrest
Gump, che ha potuto vivere la Storia da vicino grazie al caso
e al fatto che abbia fin troppo in comune con il “Bombarolo”
cantato da De Andrè.
Così tanti ingredienti, ancor prima di un ritmo serrato,
nelle intenzioni degli autori dovrebbero garantire quasi due
ore di risate, grazie ad un protagonista a suo agio nei toni
comici e ad una ricerca costante della gag anche più
immediata. Purtroppo al coinvolgimento iniziale segue un accumulo
di personaggi e situazioni che rendono la trama ipertrofica
e danno la sensazione che non ci sia a monte una mano capace
di amalgamare il tutto e trasportarlo verso una direzione
ben precisa.
Probabilmente qualcuno apprezzerà il fatto che il film
si lasci vedere osteggiando la noia come un demone malvagio,
ma ogni tanto il compito della critica è anche quello
di ricordare come il confine tra leggerezza e superficialità
sia più labile e sottile di quanto si possa credere.
[emiliano duroni]
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Interpreti |
Robert
Gustafsson, Iwar Wiklander, David Wiberg, Mia Skaringer
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Produzione |
Nice
Flx Pictures, Film i Vast, TV4, Buena Vista International
Sweden
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Distribuzione |
Eagle
Pictures |
Uscita |
24/04/2014 |
Nazione
| Anno |
Svezia | 2013 |
Genere
| Durata |
commedia | 105' |
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