Il cecchino
Le Guetteur

Anno 2012

Nazione Francia, Italia, Belgio

Genere poliziesco

Durata 88'

Uscita 01/05/2013

distribuzione
01 Distribution

Regia
Michele Placido
Sceneggiatura
Cédric Melon,
Denis Brusseaux
Fotografia
Arnaldo Catinari
Montaggio
Sébastien Prangère, Consuelo Catucci
Costumi
Isabelle Pannetier, Virginie Montel
Musica
Nicolas Errèra, Evgueni Galperine, Sacha Galperine
Produzione
Babe Film, Ran Ent., Climax Films, Filmarno, StudioCanal, France 2 Cinéma
Interpreti
Daniel Auteuil, Mathieu Kassovitz, Olivier Gourmet, Francis Renaud, Luca Argentero, Violante Placido

 

Il Capitano Mattei sta per arrestare una famigerata banda di rapinatori di banche durante un colpo. Le macchine sono piazzate; gli uomini pronti all'azione armi in pugno; la trappola scatterà non appena i banditi avranno messo piede fuori l'edifico. Ma nel momento esatto dell'azione una variabile entra nel gioco a scacchi che si sviluppa sotto i nostri occhi: un cecchino. I colpi partono da un tetto contro i poliziotti; il cecchino colpisce per ferire non uccidere e coprire la fuga dei complici.
Le cose non vanno come la polizia aveva progettato, le cose non vanno come i banditi avevano pensato. I piani della banda cambiano quando il loro leader viene ferito e costretto a trovare rifugio nello studio di un medico corrotto ed ambiguo, rimandando la spartizione della ricca refurtiva.
Qui il film si sviluppa secondo due linee narrative parallele; la prima incentrata sulla caccia e cattura del cecchino da parte delle forze di polizia, la seconda sul destino del capobanda e della spartizione del bottino.
Solo nel finale, i due filoni si ritroveranno intrecciati dando origine ad un terzo che spiazza e lascia un poco interdetti riguardo alla coerenza generale del film.

Il cecchino è un thriller italo-francese, presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, diretto con mano ferma e convincente da Michele Palcido che dopo essersi fatto le ossa e conosciuto all'estero con Romanzo criminale e Vallanzasca, viene chiamato a dirigere questo polar francese che ricorda nei personaggi, trame e colori il cinema di Olivier Marchal, l'ex poliziotto passato dietro la macchina da presa con ottimi risultati (Gangsters, 36 Quai des Orfevres, Les Lyonnais).

Un film di facce, belle, espressive, sporche, cattive: quelle di Daniel Auteuil, Matthew Kassovitz, Olivier Gourmet ed i nostri Luca Argentero e Violante Placido. Una pellicola da vedere tutta d'un fiato senza porsi troppe domande, lasciandosi trasportare dal ritmo di una narrazione avvincente e complessivamente convincente.
[fabio melandri]