Il castello errante di Howl
Hauro no ugoku shiro
Regia
Hayao Miyazaki
Sceneggiatura
Reiko Yoshida,
Hayao Miyazaki
Animazione
Hayao Miyazaki
Montaggio
Takeshi Seyama
Musica
Joe Hisaishi
Voci
Chieko Baisho, Takuya Kimura, Akihiko Miwa
Anno
2004
Durata
119'
Nazione
Giappone
Genere
animazione
Distribuzione
Lucky Red

Sophie ha diciotto anni e ogni giorno lavora instancabilmente nel negozio di cappelli del suo defunto padre. Un giorno, durante una rara escursione in città, per caso incontra il Mago Howl. Howl è ardito e bello, ma come tutti i maghi un po' smidollato. La Strega della Spazzatura, equivocando la natura del loro rapporto, getta una maledizione su Sophie, trasformandola in una novantenne rugosa.
Uno dei grandi eventi della 61a Mostra del Cinema di Venezia è stato la prima mondiale dell'ultimo film d'animazione di Hayao Miyazaki. Il castello errante di Howl è un opera stilisticamente fedele alla filmografia dell'autore, con elementi vagamente steampunk, la ricorrente tematica pacifista, e l'idealizzazione della bellezza della natura quale valore opposto all'avidità del mondo delle macchine da guerra. Il protagonista è un castello errante, un'accozzaglia di strani materiali assemblati insieme su quattro zampe da ragno meccanico, che si sposta attraverso paesaggi sublimi per proteggere il suo regno dalla guerra, ossessione di Miyazaki segnato come tanti giapponesi dalla tragedia della bomba atomica.
Tratto dall'omonimo romanzo fiabesco dell'autrice inglese Diana Wynne Jones, il film mostra alcune variazioni rispetto all'universo tipico di riferimento del Maestro Miyazaki, generalmente concentrato su pochi elementi nella semplicità dei temi trattati. [andrea pirrello]