Sophie
ha diciotto anni e ogni giorno lavora instancabilmente nel
negozio di cappelli del suo defunto padre. Un giorno, durante
una rara escursione in città, per caso incontra il
Mago Howl. Howl è ardito e bello, ma come tutti i maghi
un po' smidollato. La Strega della Spazzatura, equivocando
la natura del loro rapporto, getta una maledizione su Sophie,
trasformandola in una novantenne rugosa.
Uno
dei grandi eventi della 61a Mostra del Cinema di Venezia è
stato la prima mondiale dell'ultimo film d'animazione di Hayao
Miyazaki. Il castello errante di Howl
è un opera stilisticamente fedele alla filmografia
dell'autore, con elementi vagamente steampunk, la ricorrente
tematica pacifista, e l'idealizzazione della bellezza della
natura quale valore opposto all'avidità del mondo delle
macchine da guerra. Il protagonista è un castello errante,
un'accozzaglia di strani materiali assemblati insieme su quattro
zampe da ragno meccanico, che si sposta attraverso paesaggi
sublimi per proteggere il suo regno dalla guerra, ossessione
di Miyazaki segnato come tanti giapponesi dalla tragedia della
bomba atomica.
Tratto dall'omonimo romanzo fiabesco dell'autrice inglese
Diana Wynne Jones, il film mostra alcune variazioni rispetto
all'universo tipico di riferimento del Maestro Miyazaki, generalmente
concentrato su pochi elementi nella semplicità dei
temi trattati. [andrea pirrello]