Con
Casino Royale salgono a quota
21 gli adattamenti cinematografici delle avventure di James
Bond, l’agente segreto più famoso al mondo. E
chi si aspetta l’ennesima puntata della saga di spionaggio
tutta glamour, sex-appeal e azione resterà deluso o
quanto meno spiazzato.
Tratto dall’omonimo, primo, romanzo di Ian Fleming del
1953, ripercorre i passi iniziali della carriera di James
Bond, quando ancora non gli era stato accordato lo status
di 00. Un Bond al suo esordio dunque e decisamente nuovo rispetto
a quello che conosciamo. Rude, poco elegante e dal grilletto
facile. E non è un caso che ad interpretarlo sia stato
chiamato proprio Daniel Craig, attore dall’innegabile
talento ma che richiama davvero poco l’immaginario anche
fisico cui siamo abituati. Senza tirare in ballo il mitico
Sean Connery, l’unico vero James Bond di tutti i tempi,
siamo lontani anni luce anche da Roger Moore o da Pierce Brosnan.
Biondastro, tarchiato e poco seducente, Craig sembra uscito
da una fabbrica metallurgica di Liverpool piuttosto che dai
servizi segreti di Sua Maestà. La scelta di Craig ha
destato non poco scalpore tra i fan di 007 di tutto il mondo.
Polemiche incontenibili si sono prepotentemente levate ancora
prima che cominciassero le riprese del film e ne hanno paradossalmente
assicurato il successo al botteghino. Uscito in tutto il mondo
(tranne che da noi) a partire dal 17 novembre, ha già
incassato 450 milioni di dollari battendo di gran lunga il
record di incassi detenuto dal precedente film di 007, La
morte può attendere (2002).
In effetti Casino Royale si presenta
davvero come un buon film d’azione: ritmo incalzante,
personaggi ben delineati, intrigo internazionale e suspense
adrenalinica. Eppure l’impressione che si ha è
quella di non assistere ad un’avventura di 007 ma di
un eroe da fumetto come tanti altri ce ne sono stati negli
ultimi anni. Tanto più che le bond girls non si spogliano
mai (è anzi il corpo di Craig, più volte nudo,
che si offre all’occhio incredulo dello spettatore)
e 007 non si diverte a sedurre le donne ma pensa solo a combattere
il “nemico”. Un uomo serio ed algido il Bond di
Craig, quasi conforme ai gusti asessuati di oggi (si vocifera
che l’attore avrebbe proposto ai produttori di inserire
nel prossimo capitolo della serie dal titolo provvisorio “Risico”,
che si presume sarà sempre lui ad interpretare, addirittura
una scena gay!). Cambiano i tempi e anche un mito, divenuto
ormai un classico, come James Bond ha dovuto subire qualche
aggiornamento. Dall’enorme successo riscontrato in tutto
il mondo questo nuovo 007 non sembra aver deluso le aspettative
e di fronte al talento di Craig anche i fan più sfegatati
si sono tranquillizzati. [marco
catola]
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