Cash
id.
Regia
Eric Besnard
Sceneggiatura
Eric Besnard
Fotografia
Gilles Henry
Montaggio
Christophe Pinel
Scenografia
Eric Besnard
Costumi
Madeline Fontaine
Musica
Jean-Michel Bernard
Interpreti
Jean Dujardin, Jean Reno, Valeria Golino, Alice Taglioni, François Berleand, Caroline Proust
Produzione
Pulsar Productions
Anno
2008
Nazione
Francia
Genere
thriller
Durata
100'
Distribuzione
Moviemax
Uscita
05-06-2009
Giudizio
Media

“Per fare una truffa, occorre un pollo.” E di polli o presunti tali ce ne sono una moltitudine di candidati in Cash. Toccherà allo spettatore, tra tanti possibili candidati che di volta in vola si passano il testimone della penna di pollo, scoprirne la reale identità, l’obiettivo di una truffa colossale e complicatissima che si dipana in 100 minuti di trucchi e barbatrucchi. Siamo dalle parti di Ocean’s Eleven e Slevin ma sul versante europeo, o meglio francese.
Cash (Jean Dujardin) è un truffatore e ha fascino, eleganza, audacia. Quando suo fratello viene ucciso, decide di vendicarlo a modo suo, senza armi né violenza ma organizzando una truffa très élégant per trafugare una valigia piena di diamanti. Ma il compito non è facile perché Cash sta per essere presentato al futuro suocero (Jean Reno) e la sua organizzazione è oggetto di una inchiesta internazionale coordinata da una tenace ispettrice dell’Europol (Valeria Golino).
In un’avventura del genere, tutti mentono, bleffano e cercano di essere qualcun altro. I complici, a volte, si rivelano traditori ed i traditori complici. Le alleanze non durano che un attimo e per vincere bisogna essere pronti a perdere.
Al suo secondo lungometraggio, dopo svariate sceneggiature, Eric Besnard costruisce un complicato intrigo di uomini e donne, ladri e poliziotti, amanti ed agenti segreti in cui non tutto a rigor di logica torna, dove il rischio di perdersi tra nomi, antefatti, personaggi apparentemente defunti e poi risorti, doppie identità e tripli giochismi – sembrerebbe una tipica giornata di politica italiana, ma così non è – è alto ed in effetti accade.
Ma nel complesso Cash è un tipico esempio di pellicola per nulla pretenziosa e presuntuosa, che diverte, incuriosisce quel tanto da tenere lo spettatore il giusto impegnato e divagato, senza poi lasciare segno tangibile tanto nella storia del cinema quanto nel ricordo dello spettatore. Ma con i tempi che corrono, i fondi dei magazzini pronti ad essere raschiati e l’imminente periodo estivo, ci aspettavamo di peggio… molto peggio. [fabio melandri]