…il
rombo assordante dei motori, lo stadio scintillante di flash,
i bolidi lucenti lanciati sulla pista...
Il settimo lungometraggio creato dalla Pixar Animation Studios,
uno dei più complessi film d'animazione mai realizzati,
inizia così, immerso nella velocità, con una
corsa mozzafiato colorata e roboante.
Diretto da John Lasseter, fondatore della casa cinematografica,
Cars – Motori Ruggenti
è uno spassoso road movie con bizzarri personaggi su
quattro ruote che l’avanzata tecnologia della Pixar
ha dotato di una mimica straordinaria in grado di disegnarne
le diverse personalità e di renderli capaci di divertire
e commuovere come attori in carne ed ossa, nonostante abbiano
il muso metallico di un’automobile.
La carrozzeria delle autovetture è così lucente,
il movimento dei pneumatici sull’asfalto così
plastico e naturale, la cura dei particolari dei paesaggi
così dettagliata che a volte si fa fatica a pensare
che siano soltanto realizzazioni grafiche al computer.
Il merito dell’estremo realismo dei personaggi, oltre
che dell'animazione di elevata qualità, è anche
del doppiaggio, affidato ad un cast d’eccezione.
Paul Newman, Owen Wilson, Micheal Keaton sono solo alcuni
dei nomi celebri che hanno prestato la voce ai protagonisti,
senza dimenticare Sabrina Ferilli e Pino Insegno per la versione
italiana.
Inoltre alcuni dei più grandi nomi dell’automobilismo
sono presenti con straordinari “cammeo”: Michael
Schumacher, Giancarlo Fisichella, Alex Zanardi oltre al leggendario
Richard Petty ed a Darrell Waltrip, cinque volte vincitore
del NASCAR Coca Cola 600.
Protagonista di questa spettacolare pellicola è Saetta
Mc Queen, una macchina da corsa rossa fiammeggiante, ambiziosa
e superficiale, votata al successo, per la quale nulla è
più importante che vincere il campionato. Ma, lungo
il percorso che la porta a Los Angeles per la gara del secolo,
finisce per sbaglio nella sonnolenta cittadina di Radiator
Spring ed è costretta a fermare la sua corsa. Qui il
bolide rosso compie il viaggio più importante, il cambiamento
che gli permette di maturare come persona oltre che come campione.
La piccola automobile capisce il significato dell’esistenza
e impara che i traguardi veri sono ben altro che vincere una
gara, ciò conta non è tanto il risultato ma
"come" ci si arriva.
A far da sfondo alla storia, la leggendaria Ruote 66 che rappresenta
l’anima vera di tutto il racconto. Simbolo dell’avventura
on the road americana, la madre di tutte le strade, è
oggi abbandonata dopo la costruzione della superveloce 40.
Con la sua atmosfera nostalgica e melanconica, diventa lo
spunto per una riflessione critica sull'America di oggi “usa
e getta”, su quelle città ed esistenze rese fantasma
dall'ansia di velocità e di successo che le logora
e le risucchia, lasciandole vuote e senza affetti piene soltanto
di trofei vuoti.
La ciliegina sulla torta è la magnifica colonna sonora,
affidata al premio oscar Randy Newman. Le canzoni originali
rendono perfettamente le due anime del film, con toni rock’n
roll per il mondo delle corse automobilistiche e con melodie
jazz e Bluegrass per la lenta città fantasma di Radiator
spring. Tra le musiche anche dei classici, come "Route
66" di Chuck Berry.
Insomma, un ottimo cartoon, forse il migliore della Pixar,
destinato a diventare un classico per grandi e piccini. Da
vedere sicuramente.
[vanessa menicucci]