Regia
Paul Greengrass
Sceneggiatura
Billy Ray
Fotografia
Barry Ackroyd
Montaggio
Christopher Rouse
Scenografia
Paul Kirby
Costumi
Mark Bridges
Musica
 Henry Jackman
“Negli ultimi dieci anni abbiamo visto molti bei film che raccontavano dei problemi di sicurezza nazionale e di terrorismo, ma io volevo fare un film che raccontasse di un conflitto più ampio nel nostro mondo— il conflitto tra chi possiede tutto e chi non ha nulla”. Così Paul Greengrass motiva la sua ultima fatica (Captain Phillips. Attacco in mare aperto)che trae spunto dal sequestro nel 2009 della nave porta container U.S. A., Maersk Alabama, da parte di una banda di pirati Somali. E il regista lo fa con il suo solito stile riconoscibile (proveniente dal suo passato di documentarista) fatto di macchina a mano che pedina i personaggi, un ritmo incalzante sostenuto da un montaggio sincopato, capace di far precipitare lo spettatore al centro dell'azione. Uno stile che esalta i luoghi stretti ed angusti che il regista sembra privilegiare (vedi United 93) diventando loro stessi elemento drammaturgico e costruttore di suspence.

L'anomalia, se così vogliamo definirla, di un film che altrimenti seguirebbe i canoni del thriller in alto mare, è l'attenzione posta dal regista e sceneggiatore sul confronto tra i due protagonisti antagonisti (una sorta di Mezzogiorno di fuoco), ovvero il Capitano Richard Phillips del titolo (interpretato dal due volte premio Oscar Tom Hanks particolarmente convincente) ed il suo dirimpettaio somalo Muse (Barkhad Abdi). Un confronto in cui pubblico e privato, ragioni dell'uno e comprensione dell'altro aiutano a dare maggior spessore e perchè no, fonti di interesse, alle loro storie senza diventare, da parte americana sopratutto, particolarmente stucchevole.

Ispirato al libro che raccoglie le memorie dello stesso capitano sugli eventi vissuti, il film è un thriller dove l'elemento suspence è fondamentale, che si innesta su una tematica, quella della pirateria moderna, priva del romanticismo dei romanzi di Patrick O'Neill, ma pregna di una crescente povertà e sfruttamento di alcune zone del globo da parte di una minoranza ricca ed imperialista.

Come spiega il co-produttore Michael Bronner “La Somalia, che è stata decimata dalla guerra civile da quando la sua dittatura militare è decaduta nel1991, ha subito, quasi nello stesso periodo, un incremento della pesca illegale, dopo che la UE ha inasprito le regolamentazioni in tal senso, facendo sì che le loro flotte si dirigessero verso nuovi territori di pesca. La pirateria Somala ha essenzialmente avuto inizio come reazione allo sfruttamento eccessivo della pesca; ex pescatori hanno iniziato ad impossessarsi di navi cargo e la susseguente richiesta di riscatto per la loro liberazione, come una nuova fonte di reddito. Quando fu chiaro che questa era un’attività proficua, i signori della guerra ne furono attratti e sotto il loro comando, i pirati proliferarono fino a formare un’impresa transnazionale organizzata. La pirateria Somala è una struttura criminale organizzata a livello globale, supportata da finanziatori non soltanto in Africa, ma anche in Europa e Nord America. I ragazzi che vengono spediti ad attaccare le navi cargo- come Muse e il suo equipaggio- sono solo l’anello finale di una lunga e complessa catena di attori che controllano questa ’attività’ altamente redditizia. I capi dei conglomerati pirati riescono a vivere nel lusso ostentato, in un paese dove la povertà è così estrema che le giovani generazioni prive di prospetto, rischiano letteralmente tutto quanto pur di poter assaggiare almeno un pezzettino di quel tipo di vita”.

Siamo di fronte non a terroristi alla Al-Quaeda, ma a pescatori trasformati in delinquenti dalla povertà e dallo sfruttamento. Un tema su cui pensare e che se visto con occhi italiani, alla luce della nota situazione dei due Marò in terra indiana, fa intuire come il più delle volte nella vita reale i bianchi e neri cinematografici, si trasformano in una varietà di grigi difficilmente gestibili ed interpretabili. [fabio melandri]

 

Interpreti
Tom Hanks, Barkhad Abdi, Barkhad Abdirahman, Faysal Ahmed, Mahat M. Ali, Michael Chernus
Corey Johnson, Max Martini, Chris Mulkey, Yul Vázquez, David Warshofsky
Produzione
A Scott Rudin, Michael De Luca, Trigger Street Production
Distribuzione
Warner Bros. Pictures Italia
Uscita
31/10/2013
Nazione | Anno
USA |2013
Genere | Durata
thriller | 135'