“Negli
ultimi dieci anni abbiamo visto molti bei film che raccontavano
dei problemi di sicurezza nazionale e di terrorismo, ma io volevo
fare un film che raccontasse di un conflitto più ampio
nel nostro mondo— il conflitto tra chi possiede tutto
e chi non ha nulla”. Così Paul Greengrass motiva
la sua ultima fatica (Captain
Phillips. Attacco in mare aperto)che trae spunto
dal sequestro nel 2009 della nave porta container U.S. A., Maersk
Alabama, da parte di una banda di pirati Somali. E il regista
lo fa con il suo solito stile riconoscibile (proveniente dal
suo passato di documentarista) fatto di macchina a mano che
pedina i personaggi, un ritmo incalzante sostenuto da un montaggio
sincopato, capace di far precipitare lo spettatore al centro
dell'azione. Uno stile che esalta i luoghi stretti ed angusti
che il regista sembra privilegiare (vedi United
93) diventando loro stessi elemento drammaturgico
e costruttore di suspence.
L'anomalia,
se così vogliamo definirla, di un film che altrimenti
seguirebbe i canoni del thriller in alto mare, è l'attenzione
posta dal regista e sceneggiatore sul confronto tra i due protagonisti
antagonisti (una sorta di Mezzogiorno di fuoco), ovvero il Capitano
Richard Phillips del titolo (interpretato dal due volte premio
Oscar Tom Hanks particolarmente convincente) ed il suo dirimpettaio
somalo Muse (Barkhad Abdi). Un confronto in cui pubblico e privato,
ragioni dell'uno e comprensione dell'altro aiutano a dare maggior
spessore e perchè no, fonti di interesse, alle loro storie
senza diventare, da parte americana sopratutto, particolarmente
stucchevole.
Ispirato
al libro che raccoglie le memorie dello stesso capitano sugli
eventi vissuti, il film è un thriller dove l'elemento
suspence è fondamentale, che si innesta su una tematica,
quella della pirateria moderna, priva del romanticismo dei romanzi
di Patrick O'Neill, ma pregna di una crescente povertà
e sfruttamento di alcune zone del globo da parte di una minoranza
ricca ed imperialista.
Come
spiega il co-produttore Michael Bronner “La Somalia, che
è stata decimata dalla guerra civile da quando la sua
dittatura militare è decaduta nel1991, ha subito, quasi
nello stesso periodo, un incremento della pesca illegale, dopo
che la UE ha inasprito le regolamentazioni in tal senso, facendo
sì che le loro flotte si dirigessero verso nuovi territori
di pesca. La pirateria Somala ha essenzialmente avuto inizio
come reazione allo sfruttamento eccessivo della pesca; ex pescatori
hanno iniziato ad impossessarsi di navi cargo e la susseguente
richiesta di riscatto per la loro liberazione, come una nuova
fonte di reddito. Quando fu chiaro che questa era un’attività
proficua, i signori della guerra ne furono attratti e sotto
il loro comando, i pirati proliferarono fino a formare un’impresa
transnazionale organizzata. La pirateria Somala è una
struttura criminale organizzata a livello globale, supportata
da finanziatori non soltanto in Africa, ma anche in Europa e
Nord America. I ragazzi che vengono spediti ad attaccare le
navi cargo- come Muse e il suo equipaggio- sono solo l’anello
finale di una lunga e complessa catena di attori che controllano
questa ’attività’ altamente redditizia. I
capi dei conglomerati pirati riescono a vivere nel lusso ostentato,
in un paese dove la povertà è così estrema
che le giovani generazioni prive di prospetto, rischiano letteralmente
tutto quanto pur di poter assaggiare almeno un pezzettino di
quel tipo di vita”.
Siamo di fronte non a terroristi alla Al-Quaeda, ma a pescatori
trasformati in delinquenti dalla povertà e dallo sfruttamento.
Un tema su cui pensare e che se visto con occhi italiani, alla
luce della nota situazione dei due Marò in terra indiana,
fa intuire come il più delle volte nella vita reale i
bianchi e neri cinematografici, si trasformano in una varietà
di grigi difficilmente gestibili ed interpretabili. [fabio
melandri]
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Interpreti |
Tom
Hanks, Barkhad Abdi, Barkhad Abdirahman, Faysal Ahmed,
Mahat M. Ali, Michael Chernus
Corey Johnson, Max Martini, Chris Mulkey, Yul Vázquez,
David Warshofsky |
Produzione |
A
Scott Rudin, Michael De Luca, Trigger Street Production |
Distribuzione |
Warner
Bros. Pictures Italia |
Uscita |
31/10/2013 |
Nazione
| Anno |
USA
|2013 |
Genere
| Durata |
thriller | 135' |
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