Bubble
id.
Regia
Steven Soderbergh
Sceneggiatura
Coleman Hough
Fotografia
Peter Andrews
Montaggio
Mary Ann Bernard
Musica
Robert Pollard
Interpreti
Debbie Doebereiner, Dustin Ashley, Misty Wilkins, Decker Moody
Anno
2005
Durata
74'
Nazione
USA
Genere
thriller
Distribuzione
Mediafilm
La singolare e profonda amicizia tra un giovane ragazzo, Kyle, e una donna di vent’anni più grande, Martha, entrambi operai nella fabbrica di bambole di un piccolo paese dell’Ohio, viene messa a dura prova dall’arrivo di una nuova lavorante, Rose, ragazza madre ambigua ed opportunista. Tra Kyle e Rose sembra instaurarsi un rapporto più che affettuoso e Martha ne rimane turbata. La morte violenta di Rose riporterà tutto com’era prima… O quasi.
Girato in 3 settimane e con attori non professionisti reclutati sul posto, Bubble è un thriller psicologico freddo e senz’anima che riflette la necessità impellente di Soderbergh di allontanarsi il più possibile da Hollywood in termini di forma, contenuti e metodi di lavoro, senza tuttavia lasciare gli Stati Uniti. Una sorta di film catartico. Soderbergh aveva bisogno di “purgare” il proprio cinema. Riportarlo ad una dimensione umana. Senza giri di parole. Né perdite di tempo (dura appena poco più di un’ora). Dopo l’extra-lusso di Ocean’s Twelve. Bastava una pausa di riflessione, cinque anni di silenzio magari, come fanno quasi tutti i registi. E non un film senza ragione di esistere come questo. Se l’avesse girato chiunque altro sarebbe passato inosservato. Siccome l’ha girato il regista più sopravvalutato del mondo allora…
Consoliamoci, si fa per dire, con il fatto che Soderbergh si compiace di sfidare le majors della distribuzione con la 2929 Entertainment, facendo uscire il film contemporaneamente nelle sale, in dvd e in televisione.
[marco catola]


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