La singolare
e profonda amicizia tra un giovane ragazzo, Kyle, e una donna
di vent’anni più grande, Martha, entrambi operai
nella fabbrica di bambole di un piccolo paese dell’Ohio,
viene messa a dura prova dall’arrivo di una nuova lavorante,
Rose, ragazza madre ambigua ed opportunista. Tra Kyle e Rose
sembra instaurarsi un rapporto più che affettuoso e Martha
ne rimane turbata. La morte violenta di Rose riporterà
tutto com’era prima… O quasi.
Girato in 3 settimane e con attori non professionisti reclutati
sul posto, Bubble è un thriller
psicologico freddo e senz’anima che riflette la necessità
impellente di Soderbergh di allontanarsi il più possibile
da Hollywood in termini di forma, contenuti e metodi di lavoro,
senza tuttavia lasciare gli Stati Uniti. Una sorta di film catartico.
Soderbergh aveva bisogno di “purgare” il proprio
cinema. Riportarlo ad una dimensione umana. Senza giri di parole.
Né perdite di tempo (dura appena poco più di un’ora).
Dopo l’extra-lusso di Ocean’s
Twelve. Bastava una pausa di riflessione, cinque anni
di silenzio magari, come fanno quasi tutti i registi. E non
un film senza ragione di esistere come questo. Se l’avesse
girato chiunque altro sarebbe passato inosservato. Siccome l’ha
girato il regista più sopravvalutato del mondo allora…
Consoliamoci, si fa per dire, con il fatto che Soderbergh si
compiace di sfidare le majors della distribuzione con la 2929
Entertainment, facendo uscire il film contemporaneamente nelle
sale, in dvd e in televisione.
[marco catola]
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