Un ricamo,
un minuzioso ricamo d'amore è quello che ha realizzato
Jane Campion con "Bright Star".
Come la protagonista cuce i suoi vestiti con orgoglio e solerzia,
così la pellicola segue le dinamiche sentimentali,
regalando attenzione ai particolari e alle sfumature. Londra
1818.
Il 23enne poeta John Keats (Ben Whishaw, protagonista del
film "Profumo - Storia di un assassino"
nelle vesti di Jean-Baptiste Grenouille) si innamora della
bella Fanny Browne (Abbie Cornish), studentessa di moda, appassionata
di taglio e cucito, che lentamente si appassiona dell'arte
della poesia. I due giorno dopo giorno, vivono un'intensa
e totalizzante storia d'amore destinata alla sconfitta per
i rigidi dettami culturali dell'epoca: il poeta è un
nulla tenente e non potrà mai diventare suo marito.
La storia d'amore, tenera e delicata, composta da lettere,
baci innocenti, sguardi e poesie, termina bruscamente tre
anni dopo, alla morte di lui.
Al
centro della scelta registica dell'autrice norvegese, premio
Oscar nel 1993 per la sceneggiatura di “Lezioni
di Piano”, ci sono i sentimenti e la poesia.
Per darne prova – difficile rendere i sentimenti che
emergono dalle poesie – la Champion si affida ai colori,
alle svariate possibilità cromatiche che la campagna
inglese può regalare. Dall'inverno alla primavera,
l'amore che nasce tra Keats e Browne sboccia come la natura
che li circonda. Mettere a fuoco un particolare, lasciano
in secondo piano tutto il resto, è una caratteristica
propria della regista ed anche in "Bright
Star" non lo dimentica. Ci troviamo in un "Ritratto
di signora" giovanile, con massima cura dei dettagli,
delle ambientazioni e dei costumi. Questa volta, però,
manca di sentimento.
[valentina venturi]