The Box
id.
Regia
Richard Kelly
Sceneggiatura
Richard Kelly
Fotografia
Steven Poster
Montaggio
Sam Bauer
Scenografia
Alexander Hammond
Costumi
April Ferry
Musica
Win Butler, Régine Chassagne, Owen Pallett
Interpreti
Cameron Diaz, James Marsden, Frank Langella, James Rebhorn, Holmes Osborne
Produzione
Darko Entertainment, Lin Pictures, Media Rights Capital, Radar Pictures
Anno
2009
Nazione
USA
Genere
fantascienza-horror
Durata
111'
Distribuzione
Key Films
Uscita
21-07-2010
Giudizio
Media

Cosa fareste se vi offrissero una scatola con un pulsante che, una volta premuto, vi dà un milione di dollari... ma contemporaneamente toglie la vita a qualcuno che non conoscete?E' questa l'offerta che il misterioso Mr Steward bussando alla porta pone ai coniugi Lewis.
Lo spunto originale è un brevissimo racconto (appena una decina di pagine nell'edizione attualmente in libreria edito da Fanucci Editore “The Box ed altri racconti”) di Richard Matheson, lo stesso autore di Io sono leggenda, romanzo trasposto sullo schermo un paio di anni fa da Will Smith.
La curiosità di come tale spunto narrativo, per altro già protagonista di un episodio della serie Ai confini della realtà, potesse trasformarsi in un lungometraggio di quasi due ore, era molta. Tanto più che a portare sullo schermo tale trasposizione è stato chiamato Richard Kelly, il talentuoso autore di Donnie Darko, che dopo questo suo primo film viaggia pericolosamente sul sottile filo che divide la genialità di un autore non ancora pienamente compreso e la sua sopravvalutazione (vedi l'incomprensibile Southland Tales). Una sorta di Lars Von Trier americano, tanto per intenderci.
La sceneggiatura di Kelly annulla in tanta abbondanza i caratteri peculiari della scrittura di Matheson, asciutta, avvolgente, maestro nel creare la suspence senza rinunciare ad un pizzico di beffarda ironia.
Il dilemma morale che la scelta pone ai due protagonisti viene allegramente superato da Kelly attraverso un accumulo di eventi, ribaltamenti di situazioni che miscelano spunti narrativi fantasy con citazioni cinematografiche sin troppo facile, scontate, abusate (da L'invasione degli ultracorpi a un episodio qualsiasi di X-Files).
Il risultato è un film pasticciato, confuso, noioso. Un'altra occasione persa dal regista per dimostrare da quale parte del filo di cui sopra collocarlo.
[fabio melandri]