Quattro
le domande che un compratore di diamanti dovrebbe, secondo
un opuscolo redatto da Amnesty International e Global Witness,
rivolgere al rivenditore. Come posso essere sicuro che i suoi
gioielli non contengano diamanti insanguinati? Conosce la
provenienza dei suoi diamanti? Posso vedere la politica della
sua azienda riguardo ai diamanti insanguinati? Mi può
mostrare una garanzia scritta che assicuri che i suoi fornitori
di diamanti non trattino i diamanti insanguinati? Se il venditore
svicola, rivolgetevi altrove…
Vi immaginate poi la faccia della vostra fidanzata?
Diamanti insanguinati, ovvero quelle pietre che vedute al
mercato nero vanno ad ingrossare le tasche dei signori della
guerra ed ad alimentare le guerre civili dei paesi africani.
Sapete perché la terra d’Africa è così
rossa? Per il sangue versato a difenderla.
Questo il tema forte al centro della nuova pellicola del regista
Edward Zwick (Glory, L’ultimo
samurai). Ambientato sullo sfondo del caos e della
guerra civile che ha colpito la Sierra Leone negli anni ’90,
“si narra la storia di Danny Archer (Leonardo DiCaprio),
un ex mercenario dello Zimbabwe, e di Solomon Vandy (Djimon
Hounsou), un pescatore di Mende. Uomini così diversi
accomunati dal ritrovamento di un raro diamante rosa, un tipo
di pietra per cui il sangue versato non è mai abbastanza.
Solomon, portato via dalla sua famiglia è costretto
a lavorare nelle miniere di diamanti, dove trova la gemma
straordinaria, nascondendola. Archer, che si guadagna da vivere
scambiando diamanti in cambio di armi, viene a sapere della
storia segreta di Solomon mentre si trova in prigione per
contrabbando. Conscio che quella pietra può significare
una svolta per la sua vita si offre, in cambio della pietra,
di rintracciare il figlio di Solomon, finito ad arricchire
le file dei baby soldati dei signori della guerra.
In mezzo la giornalista americana Maddy Bowen (Jennifer Connelly),
pronta a tutto pur di scoprire la verità che si nasconde
dietro ai “diamanti insanguinati”, un giro che
vede la complicità dei leader dell’industria
dei diamanti... Ai De Beer fischieranno le orecchie...!?!
Trama non originale, vittima di tutti i cliché del
caso. Il povero africano tutto casa e famiglia avversato da
una sorte più grande di lui; il mercante pezzo-di-merda
ma dal cuore d’oro; la giornalista idealista che sogna
un mondo migliore, se non per tutti almeno per lei…
Lo svolgimento è stanco, prevedibile, spettacolare
di certo, ma signori togliamoci pure questo, cosa rimane?
Un film che aspira ad essere omologato tra quelle pellicole
di forte impatto democratico, di rientrare nel circolo ristretto
delle opere di denuncia, ma che sbava continuamente in non-sense
– i personaggi africani dialogano senza alcuna logica
in parte in africano ed in parte in inglese senza soluzione
di continuità – mentre le popolazioni africane
vengono trattate alla stregua del 'buon selvaggio', semplice
e fregnone.
Certo, ad alcuni può bastare la visione del bel Di
Caprio a giustificare l’operazione – a proposito
la sua nominations all’Oscar per questo ruolo è
misteriosa, anche se forse il motivo si capisce, basta attendere
il telefonatissimo finale – ma un senso di noia e spreco
di energie e denari dei suoi realizzatori, travalica ogni
ulteriore ragionamento. [fabio
melandri]
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