Biutiful cauntri
id.
Regia
Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio, Peppe Ruggiero
Sceneggiatura
Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio, Peppe Ruggiero
Fotografia
Alessandro Abate
Montaggio
Esmeralda Calabria
Suono
Daniele Maraniello
Organizzazione
Domenico Cuscino
Musica
Valerio Lupo Faggioni, Guido Zen
Interpreti
Raffaele Del Giudice, Salvatore Napolano, Mario e Patrizia Gerlando, Sabatino Cannavacciuolo, Mario Cannavacciuolo, Espedito Marletta, Enzo Cannavacciuolo
Produzione
Lumiere e C.
Anno
2007/08
Nazione
Italia
Genere
documentario
Durata
83'
Distribuzione
Lumière & Co.
Uscita
07-03-2008
Giudizio
Media

In Italia ci sono 4866 discariche illegali. 1200 nella sola regione Campania. Dal 1994 la regione Campania è commissionata per la gestione e smaltimento dei rifiuti. Il commissariamento doveva durare 10 mesi, sono passati 14 anni.
Benvenuti a Monnezzopoli. Afragola, Acerra, Giuliano. Allevatori che vedono morire le proprie pecore per la diossina. Un educatore ambientale che lotta contro i crimini ambientali. Contadini che coltivano le terre inquinate per la vicinanza di discariche.
Storie di denuncia e testimonianza del massacro di un territorio. Sullo sfondo una camorra imprenditrice che usa camion e pale meccaniche al posto delle pistole. Una camorra dai colletti bianchi, imprenditoria deviata ed istituzioni colluse, raccontata da un magistrato che svela i meccanismi di un’attività violenta che sta provocando più morti, lente nel tempo, di qualsiasi altro fenomeno criminale.
Il quadro dipinto nel documenatrio di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero è agghiaciante. Spiegano gli autori: "Ci siamo chiesti come sia possibile che nel 2007, in Italia, si possa vivere così… Il problema dei rifiuti investe meccanismi ampi e complessi che riguardano la politica, l'economia, la criminalità, la salute pubblica e che interessano non solo la Campania, ma l'intero Paese . Noi in qualche modo abbiamo cercato di raccontarlo, partendo da Acerra, Qualiano, Giugliano, Villaricca, comuni a 25 km da Napoli..."
Un racconto fatto di un'economia agricola distrutta prima dalle grandi fabbriche, ora cattedrali nel deserto, poi dalla corruzione, dal malaffare di camorra e pezzi di amministrazioni colpevolmente silenziose quando non fiancheggiatrici di tali costumi.
Biutiful cautri raconta tutto ciò, portandoci in mezzo a discariche abusive di rifuti tossici, facendoci ascoltare intercettazioni telefoniche e
d i raconti di pastori e contadini costretti a vedersi sopprimere animali infettati dalla diossina e coltivare pomodori, fragole e quant'altro a poche decine di metri da fustoni arruginiti di sostanze chimiche. Prodotti che poi finiscono sulle tavole degli italiani, di tutti gli italiani.
Argomento ed intenzioni lodevoli che però trasposte in materiale filmico, lasciano più di qualche dubbio. Le fonti non sempre sono dichiarate, intercettazioni ambientali di cui si ignorano i protagonisti, intervistati un po' troppo personaggi e troppo poco persone.
Presentato al Torino Film Festival, Biutiful Cauntri rimane un documento che andrebbe fatto vedere nelle scuole e nel Parlamento della Repubblica Italiana, a memoria dei futuri eletti e degli elettori. [fabio melandri]