Il Natale si stà
avvicinando a grandi passi. I negozi inziano a riempirsi di decorazioni,
le strade di luci colorate e nei cinema arrivano i film con protagonisti
zuccherosi sentimenti, bambini alle prese con le festività
e quel curioso personaggio vestito di rosso dal nome di Babbo Natale.
Capostipite del Natale 2004 questo Babbo bastardo
da un'idea geniale dei fratelli Coen, invero solo produttori esecutivi.
Brutto, sporco ma sopratutto... cattivo!!! Dice parolaccie davanti
ai bambini, fuma come un turco, beve come una spugna, si scopa ogni
donzella gli capiti a tiro (da bariste eccitate dal costume di babbo
natale a signore tagli forti nei grandi magazzini) e organizza furti
nei grandi magazzini con il proprio socio, il piccolo uomo Marcus.
Il film parte lento, impacciato, ma man mano che la storia si sviluppa,
il rtimo cresce, le battute si moltiplicano e gli eventi decollano.
Un film che fa professione di cattiveria e scorrettezza, ma che non
riesce a confermarsi tale sino alla fine, ove prevale ahimè
un happy ending appiccicato a mio parere gioco forza (e sempre un
film natalizio). Interpretato da un grande Billy Bob Thorton, assecondato
da eccezionali comprimari dal mini-me Tony Cox (il nano autista di
Io, me e Irene), il compianto John Ritter (qui alla sua ultima interpretazione,
Tre cuori in affitto) la belissima Lauren
Graham (Nightwatch), il film nelle mani
dissacranti dei fratelli Farrelly si sarebbe rivelato un autentico
capolavoro. In quelle del pur valente Terry Zwigoff (Ghost
World) una black comedy del vorrei ma non posso...
L'opera si avvale di un'interessantissima colonna sonora capace di
mescolare il notturno di Chopin, con arie tratte da Il Barbiere di
Siviglia ed Il Trovatore, e classici natalizi tipo Let it Snow di
Dean Martin e Jingle Bells, con immagini di una cattiveria assoluta
creando contrasti tra livelli sonori e livelli visivi di assolutissimo
valore. [fabio melandri]