Angeli e demoni
Angels & Demons
Regia
Ron Howard
Sceneggiatura
David Koepp, Akiva Goldsman
Fotografia
Salvatore Totino
Montaggio
Dan Hanley, Mike Hill
Scenografia
Allan Cameron
Costumi
Daniel Orlandi
Musica
Hans Zimmer
Interpreti
Tom Hanks, Ewan McGregor, Ayelet Zurer, Stellan Skarsgård,
Pierfrancesco Favino, Nikolaj Lie Kaas, Armin Mueller-Stahl
Produzione
Brian Grazer/John Calley, Columbia Pictures, Imagine Entertainment
Anno
2008
Nazione
UK
Genere
thriller
Durata
138'
Distribuzione
Sony Pictures Releasing Italia
Uscita
13-05-2009
Giudizio
Media

Quale terribile scoperta può convincere il Vaticano a rivolgersi a Robert Langdon, l’uomo che ha svelato il codice più controverso della Storia?
Langdon scopre le prove della rinascita di un’antica confraternita segreta conosciuta come gli Illuminati, la più potente organizzazione sotto copertura della Storia, e deve anche fronteggiare un pericolo mortale per la sopravvivenza del nemico più disprezzato da questa confraternita: la Chiesa cattolica. Per far questo, si allea con Vittoria Vetra, una bellissima ed enigmatica scienziata italiana. Imbarcandosi in una caccia senza soste e piena d’azione attraverso cripte sigillate, catacombe pericolose, cattedrali abbandonate e anche nel cuore della tomba più segreta sulla faccia della Terra, Langdon e Vetra seguono una scia di indizi risalenti a quattrocento anni prima e composti da simboli antichi che rappresentano l’unica speranza di sopravvivenza per il Vaticano
.

Guida ai personaggi
ANGELI E DEMONI inizia con la morte di un Papa e l’antico rituale del Conclave, il processo con cui il Collegio dei Cardinali elegge un nuovo Santo Padre. Tra i Cardinali ci sono i Preferiti, quelli che sembrano avere maggiori probabilità di essere eletti Papa. Il procedimento è celebre per la sua segretezza, con i Cardinali che vengono isolati fino a quando il loro importante lavoro non arriva a una conclusione. L’unico mezzo di comunicazione con il mondo esterno proviene dal fumo che viene rilasciato dalla Cappella Sistina. Una fumata nera indica che la maggioranza necessaria di due terzi non è stata raggiunta, mentre una fumata bianca (e, più di recente, il suono delle campane) indica invece che la maggioranza è stata ottenuta e che è stato eletto un nuovo Papa.
Il Camerlengo ha dei compiti molto importanti all’interno del Vaticano. E’ lui che certifica la morte del Papa e distrugge l’anello del Papa con il suo sigillo ufficiale, anche conosciuto come Anello del Pescatore. Fino all’elezione del nuovo Papa, il Camerlengo assolve le funzioni di Capo di Stato della Città del Vaticano.

La Guardia svizzera ha protetto il papa e il Collegio dei Cardinali all’interno delle Mura vaticane dal 22 gennaio del 1506. I suoi membri sono famosi per considerare il loro ruolo non un lavoro ma una vocazione. Per entrare nella Guardia svizzera, bisogna essere un maschio cattolico celibe, avere tra i 19 e i 30 anni, essere alti almeno un metro e settantaquattro, avere il diploma liceale, aver superato l’addestramento base nell’esercito svizzero ed essere cittadino svizzero.
I doveri di polizia generale nella Città del Vaticano vengono svolti dalla Gendarmeria, che gestisce, tra gli altri compiti, l’ordine pubblico, il controllo del traffico… e le indagini su rapimenti e omicidi.
In ANGELI E DEMONI, questi gruppi e gli ufficiali del Vaticano sono costretti a passare all’azione quando gli Illuminati rapiscono i Preferiti e minacciano di ucciderne uno ogni ora, con le loro azioni che culminano con una bomba in Vaticano. La storia ‘ufficiale’ dietro i veri Illuminati sostiene che questa società segreta sia stata fondata in Bavaria nel 1776, con almeno 2.000 ‘liberi pensatori’ membri che erano ai massimi livelli nei campi dell’arte, della scienza e della politica, prima che il gruppo si sciogliesse ufficialmente alla fine del settecento.

Tuttavia, alcune persone ritengono che le radici della società segreta siano anche più antiche e che gli Illuminati siano esistiti fin dal cinquecento, nati dalla preoccupazione per i conflitti della Chiesa con celebri scienziati dell’epoca. Nella storia di ANGELI E DEMONI, questi Illuminati sono spinti verso l’attività clandestina e sono scomparsi più di cento anni fa, così che in questo periodo il gruppo ha assunto una posizione ferocemente antivaticana, scegliendo di ‘adorare’ i quattro elementi della natura: la terra, l’aria, il fuoco e l’acqua. Questo è il punto di partenza per l’eccitante storia che si svolge nel film.
Alcune persone nel mondo reale sono convinte che gli Illuminati esistano ancora e attualmente molti articoli, video e altre storie su di loro abbondano su Internet. Tra le teorie che si possono trovare sul web ci sono storie che indicano come gli Illuminati controllino gli eventi planetari, mantenendo importanti posizioni di prestigio, mentre stanno creando un Nuovo ordine mondiale per sostituire i governi individuali con un governo mondiale planetario retto dagli ‘illuminati’.

Il film
Dopo essere stato coinvolto in un’avventura che lo ha messo contro la Chiesa cattolica e duemila anni di storia religiosa sacra, Robert Langdon torna in ANGELI E DEMONI per trovarsi questa volta nel cuore del Vaticano, cercando di salvare la Chiesa da uno dei suoi peggiori nemici: gli Illuminati.

“Langdon entra nella storia di ANGELI E DEMONI partendo da un rapporto gelido con il Vaticano, a causa degli eventi raccontati ne Il codice da Vinci”, rivela Tom Hanks, che riprende il ruolo del preparatissimo professor Langdon. “Ha una conoscenza notevole dei rituali e della storia della Chiesa, ma non per questo risulta una persona gradita. Fondamentalmente, c’è una lotta di potere in Vaticano che prende la forma di un sabotaggio durante l’elezione del Papa e, nonostante la sua storia personale con la Chiesa, Langdon viene chiamato per cercare di bloccarla”.

“Il Vaticano è sotto attacco nel momento peggiore”, sostiene il regista Ron Howard, che torna al mondo di Dan Brown dopo aver diretto il fenomeno mondiale Il codice da Vinci, che nel 2006 ha ottenuto più di 750 milioni nel mondo. “Il Vaticano sta per dare il via al Conclave, il momento in cui i Cardinali eleggono un nuovo Papa. Quando sono minacciati di morte e c’è una bomba che rischia di scoppiare, loro si rivolgono a Robert Langdon, l’unico che ha l’esperienza e l’abilità necessarie per risolvere il mistero, capire i simboli e cercare di evitare il disastro. Non è un uomo di cui il Vaticano si fida, ma è quello di cui ha bisogno”.

In ANGELI E DEMONI, Langdon tenta di bloccare gli Illuminati, un’organizzazione segreta vecchia di secoli, e i loro piani di provocare il caos in Vaticano. Per Howard, quest’idea dava origine a un cattivo perfetto, un’antagonista degno di Robert Langdon. “Quando ho letto Angeli e demoni, ero veramente affascinato dall’idea degli Illuminati”, ricorda Howard, “questa società segreta in cui sembra ci fossero anche Galileo e Bernini. Cosa è successo loro? Sono stati veramente distrutti? Ci hanno realmente abbandonato? Alcune persone ritengono che gli Illuminati siano sopravvissuti come organizzazione e siano ancora oggi tra noi, influenzando le nostre vite quotidiane, le decisioni dei governi e le strategie aziendali”.

“Nella nostra storia, gli Illuminati tornano per un atto di vendetta che è legato a eventi avvenuti quattrocento anni prima”, sostiene il produttore Brian Grazer. “Gli Illuminati hanno rapito quattro Cardinali, i favoriti per diventare il nuovo Papa, e minacciano di distruggere il Vaticano e la Città del Vaticano. Le autorità si rivolgono allora a Robert Langdon, che considerano un vecchio nemico, per aiutarli in questo momento di crisi. Soltanto Langdon è in grado di decifrare i misteriosi codici degli Illuminati, legati agli antichi simboli di terra, aria, fuoco e acqua”.

“La cosa magnifica delle avventure di Robert Langdon è che stimolano tanta curiosità e ricerche”, prosegue Howard. “Dopo aver letto il libro o visto il film, poi vai in Biblioteca o su Internet, perché vuoi comprendere Bernini, Galileo, il loro rapporto con il Vaticano, con il mondo dell’arte e della scienza, così come il mistero degli Illuminati. Che tu ci creda o meno, è materiale affascinante, e la fertile immaginazione di Dan Brown porta a un’incredibile serie di indizi e a un mistero magnifico”.

Il produttore John Calley aggiunge di “essere stato fortunato a scoprire i libri di Dan poco prima che il resto dell’America mettesse le mani su Il codice da Vinci e che questo diventasse un fenomeno. Ritengo che, con Il codice da Vinci e ANGELI E DEMONI, abbia creato una serie perfetta per la nostra epoca. Entrambi i libri sono dei thriller mozzafiato con un eroe dinamico e ingegnoso al centro della vicenda. Non è certo una sorpresa che Dan abbia ottenuto un tale successo e noi non vediamo l’ora di leggere il prossimo thriller con Robert Langdon”.

Per Howard, queste sono le ragioni importanti che lo hanno portato a tornare per dirigere ANGELI E DEMONI senza aver bisogno di pensarci due volte. “C’è qualcosa di unico in quello che Dan ha creato col personaggio di Robert Langdon”, rivela il regista. “E’ veramente originale, suscita delle riflessioni importanti e, a livello cinematografico, è irresistibile”.

ANGELI E DEMONI rappresenta la prima volta in cui Howard è tornato ad affrontare uno stesso personaggio. “Io non ho mai voluto farlo fino ad ora, perché sono sempre stato interessato a creare cose nuove”, sostiene Howard. “E ANGELI E DEMONI fa proprio questo, anche se Robert Langdon è nuovamente al centro della vicenda e mi permette di adottare nuove soluzioni cinematografiche. Questa pellicola richiede un ritmo e dei tempi differenti, con un altro tipo di energia. E’ letteralmente una bomba a tempo, avvolto in un mistero decisamente originale. Queste due esigenze mi hanno portato, come regista, a preparare questo film in maniera completamente diversa da Il codice da Vinci”.
Ovviamente, Howard aveva un’altra ragione per voler tornare in ANGELI E DEMONI, ossia la possibilità di collaborare con Tom Hanks per la quarta volta. “Amo lavorare con Tom e mi piace molto quello che sta facendo con Robert Langdon”, sostiene Howard. “La sintonia tra attore e ruolo è ancora più forte e profonda di prima. L’intelligenza, la curiosità e il senso dell’umorismo di Rom si fondono magnificamente con Robert Langdon, così si crea un personaggio più ricco e interessante da osservare”.
Hanks sostiene che l’impressionante e complessa intelligenza di Langdon è un piacere e uno stimolo da interpretare, così come una parte importante del fascino del progetto. “E’ una sfida incarnare qualcuno che è un esperto in questo campo oscuro. Lui trova dei collegamenti che nessun altro è in grado di capire. Un simbolo può rappresentare diversi punti di vista che hanno senso soltanto per lui. Quando abbiamo lavorato a Roma, in luoghi molto antichi, io ero affascinato nell’apprendere la storia di quei posti, qual era l’idea originale nella costruzione e cosa avveniva a Roma all’epoca. Chi aveva pagato per realizzare l’edificio? Quando e perché sono state fatte delle aggiunte? Robert Langdon vede la storia per strati. Lui prende le informazioni e raccoglie delle opinioni contrastanti, poi le mette assieme con interpretazioni diverse, cercando di capire perché gli esseri umani hanno adottato questi simboli proprio in quel momento”.
Hanks riflette sulla vicenda e sostiene che Robert Langdon incarna la fantasia primordiale del risolvere dei misteri magnifici. “Se sei sufficientemente intelligente per vedere la pista e per seguirla, così come bravo abbastanza per mettere assieme gli indizi nascosti, allora potrai far luce sulla cospirazione. E non hai molto tempo. A chi non piace una storia del genere?”.
Hanks era anche felice di ritrovare il regista Ron Howard. ANGELI E DEMONI rappresenta infatti la loro quarta collaborazione, dopo quella più recente avvenuta per Il codice da Vinci. “Nulla spaventa Ron”, sostiene Hanks. “Sicuramente non girare di fronte al Pantheon a Roma con centinaia di turisti. Lui trovava dei piccoli vicoli per delle scene nel pomeriggio quando faceva caldo e le folle erano numerose, ma comunque era così concentrato sul lavoro che praticamente non le notava neanche. Se vedeva uno spazio difficile, trovava un modo di girarci ed era sempre fiducioso. Ron ha messo su un’impressionante mole di lavoro e continua a realizzare delle pellicole sempre più complicate e profonde, il tutto facendole sembrare semplici. Ora ha ancora meno paura come realizzatore, prendendosi rischi maggiori di quando c’era molto meno in ballo. La sua forza di volontà, il suo desiderio di ampliare il modo in cui realizza i film lo portava a essere molto esigente con tutti noi”.
A circondare Hanks ci sono alcuni dei migliori attori e delle stelle più scintillanti del mondo. Secondo Brian Grazer, attirare un cast internazionale era una delle maggiori priorità dei realizzatori. “Il cast internazionale migliora la portata del film”, rivela il produttore. “Così, la pellicola diventa accessibile in ogni nazione del mondo. Inoltre, con questo ricco materiale e la possibilità di lavorare con Tom, risulta una pellicola affascinante per un attore. Noi abbiamo contattato i migliori interpreti che avessero un senso a livello artistico per il film e, in tutti i casi, abbiamo ottenuto le nostre prime scelte”.

“Il cast ha fornito una grande energia”, rivela Hanks. “La sincerità che Ewan McGregor porta al Camerlengo, Stellan Skarsgård come figura imponente nei panni del capo della Guardia Svizzera e Armin Mueller-Stahl che incarna il senso morale del Cardinale benevolente e consapevole. E Ayelet Zurer non pronuncerebbe una battuta senza essere consapevole delle informazioni scientifiche che si celano dietro di essa. Tutti hanno lavorato con delle enormi aspettative e con la stessa dedizione, cosa che l’ha resa un’esperienza cinematografica intensa”.
Nel corso di questa avventura, Langdon viene affiancato nella sua ricerca dalla scienziata italiana che lavora al CERN Vittoria Vetra, interpretata da Ayelet Zurer.
Il CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) è il maggiore laboratorio di fisica delle particelle del mondo. Situato in Svizzera, il CERN ha iniziato le operazioni dell’Enorme Collisore, il maggior acceleratore di particelle del mondo, proprio durante la produzione del film. Gli esperimenti che si svolgono in questa struttura cambieranno la nostra visione dell’Universo e studieranno le ragioni che portano la Natura a preferire la materia sull’antimateria, mentre dimostreranno che la materia esisteva alle origini del tempo. In ANGELI E DEMONI, il lavoro di Vetra al CERN è legato a un piccolo contenitore di antimateria che viene rubato e diventa la suprema arma di distruzione di massa, mentre minaccia il Vaticano e le basi stesse della Chiesa cattolica.
La Zurer si è preparata al ruolo non solo leggendo informazioni sul tipo di esperimenti che avvengono negli acceleratori di particelle come quello del CERN (e osservando dei video su YouTube a proposito del Grande collisore di adroni), ma anche grazie al libro di Bill Bryson Breve storia di (quasi) tutto, dietro consiglio di Tom Hanks. In effetti, molti membri della troupe sono rimasti colpiti dal testo e hanno confrontato le loro osservazioni su capitoli come “L’universo di Einstein”, “Il potente atomo” e “Il concetto particolare di Darwin”.

Parlando del suo personaggio, la Zurer sostiene che “Vittoria mi interessava perché rappresenta la generazione di donne che hanno un’istruzione importante e si trovano a svolgere un lavoro in campi dominati dagli uomini. Allo stesso tempo, ha una vita personale e non ha modificato la sua sensibilità per la carriera. E’ una pensatrice determinata, che difficilmente va in crisi”.
“Tutti nella squadra di Ron si conoscono da tanti anni e hanno lavorato a molti progetti. Loro si muovono come delle api nell’alveare”, sostiene la Zurer. “Hanno dei codici e un gergo rapido per comunicare, come se fosse una loro lingua, che io non ho capito subito. Loro erano veloci, simpatici e intensi, ma anche tranquilli. Per me era impressionante. Ron mi diceva di rilassarmi, rallentare e usare la mia voce bassa, così mi ha messo sui giusti binari. Lui voleva veramente che Vittoria fosse molto forte, intelligente e diretta, ma comunque in grado di emozionarsi per le cose che avvengono intorno a lei. Ritengo che si senta decisamente responsabile di tutto quello che avviene”.
La Zurer aveva campo libero nel decidere come avrebbe suonato l’accento italiano di Vittoria Vetra. “Io ho scelto di farla sembrare internazionale, piuttosto che parlare americano con un accento italiano”, sostiene l’attrice. “Talvolta, rimanevo sorpresa per il modo in cui l’italiano usciva dal mio corpo. Era molto piacevole. Non so perché sembrasse così naturale, forse perché io sono una persona mediterranea, ma è stata una cosa che ho amato”.
Non essendoci un Papa, il potere del Vaticano è nelle mani del suo braccio destro, il Camerlengo, fino a quando non viene eletto un nuovo Papa. In ANGELI E DEMONI, questa figura fondamentale è interpretata da Ewan McGregor.
“Il Camerlengo è un segretario, ma quando il Papa muore, diventa il responsabile dello Stato della Città del Vaticano e ha un potere notevole”, fa notare McGregor. “E’ un personaggio magnifico da interpretare, perché avvengono molte cose legate alla sua figura”.
“Il Camerlengo ama molto la Chiesa e il senso di stabilità che fornisce, collegato alla forza della Storia”, prosegue McGregor. “E ora lui vede le cose che ama sotto attacco, nel momento del maggior pericolo. Lui si ritiene un uomo che farà tutto pur di salvare la Chiesa dagli Illuminati e quello che loro rappresentano”.

L’attore era interessato non solo da questo personaggio complesso, ma anche dalla possibilità di lavorare con Ron Howard.
“Io ero un grande fan di Ron Howard, l’ho incontrato un paio di volte a Londra quando stava girando Il codice da Vinci”, ricorda McGregor. “Ci siamo incrociati in un ristorante in cui amavamo andare a pranzo domenica. E’ bellissimo lavorare con un regista che non solo è bravo a livello tecnico, ma che è anche in grado di aiutarti per quanto riguarda l’interpretazione e l’emozione di una scena. Penso che il fatto che lui stesso sia stato un attore sia ciò che lo rende un ottimo regista”.
L’avversario del Camerlengo all’interno della Chiesa è il tranquillo e dignitoso Cardinale Strauss, interpretato dal veterano Armin Mueller-Stahl. Il Cardinale Strauss, un esperto nel sopravvivere agli intrighi politici in Vaticano, sa e vede molto più di quello che lascia intendere. In effetti, l’approccio tranquillo e misurato del Cardinale rispecchia l’atteggiamento di Mueller-Stahl verso la recitazione.
“Strauss sta sempre guardando quello che deve fare, per capire quale sarà il passo successivo da compiere. Non rivela molto di quello che pensa e chi sospetta e per me questo è il segreto della recitazione”, rivela Mueller Stahl. “Le persone hanno un volto, ma dentro ne hanno un altro, che è sempre importante esprimere, ma senza mostrarlo direttamente. L’idea non è di far vedere tutto, ma d’altra parte anche se non si mostra, bisogna comunque rivelarlo. Deve essere comprensibile per il pubblico, ma non esplicito”.
Per svolgere delle ricerche sul ruolo, Mueller-Stahl ha letto molte informazioni sull’attuale Papa e, forse, per il suo personaggio si è anche ispirato al vero Pontefice. “Ho letto diverse cose su Joseph Ratzinger e com’era prima che diventasse Papa, quando era un cardinale”, nota l’attore.
Mueller-Stahl ha anche sfruttato i suoi ricordi. “Ho incontrato Giovanni Paolo II quando era ancora un Cardinale, a Cracovia”, dichiara l’attore. “Ma è stato tanto tempo fa”.

A lavorare con il Cardinale Strauss, oltre che a proteggere lui e il Collegio dei Cardinali, c’è il Comandante della Guardia Svizzera Richter, interpretato da Stellan Skarsgård. La Guardia svizzera si occupa di difendere il Vaticano dal 22 gennaio del 1506 e Richter, il venerabile capo di questa imponente e onorevole forza, incarna tutto quello che loro rappresentano: la dedizione assoluta, così come il rispetto e la fedeltà alla Santa Sede. Mentre l’indagine prosegue, tuttavia, anche lui può diventare un sospettato.
“Come capo della sicurezza in Vaticano, con quattro Cardinali rapiti e una bomba all’interno del Vaticano, Richter è in difficoltà, ma è un personaggio che mantiene i nervi saldi”, spiega Skarsgård. “E’ una persona molto controllata e in diversi momenti non sappiamo se possiamo fidarci di lui”.
“Richter ovviamente disprezza Langdon”, prosegue Skarsgård. “E’ un uomo del Vaticano e molto religioso. Con la storia che c’è tra Langdon e il Vaticano, Richter non accetta pacificamente l’aiuto di Langdon. Entrambi cercano di risolvere il caso, ma si ritrovano in contrasto per via di una sensazione reciproca di scetticismo e sfiducia”.
Ovviamente, Richter lavora a stretto contatto con il Camerlengo nelle indagini. Nel girare una scena particolarmente intensa tra i due personaggi, Ron Howard ha posizionato le cineprese in modo che potessero cogliere dei primi piani di entrambi gli attori, così come delle inquadrature sopra le loro spalle. Mentre illuminare e gestire la scena è stato difficile, questa scelta ha permesso a Skarsgård e McGregor di affrontarsi in maniera molto più naturale.
“Ron capisce cosa stimola un attore”, rivela Skarsgård. “Lui sa quando e come toglierti pressione, cosa può chiederti, quello che vuole esprimere nella scena e come vuole che tu arrivi a quel punto. Non abbiamo mai parlato del personaggio, perché le nostre conversazioni durante le prove servivano per capire le scene e dove stavano andando in quei momenti”.
Il Vaticano, oltre a essere il cuore della Chiesa cattolica, è anche uno Stato all’interno dell’Italia. Mentre la Guardia svizzera protegge il Papa e il Collegio dei Cardinali, la Gendarmeria controlla tutto il resto che avviene all’interno delle mura vaticane. Quando quattro Cardinali vengono rapiti in ANGELI E DEMONI, questo diventa un incubo in termini di giurisdizione, che pone il comandante Richter interpretato da Skarsgård in contrasto con l’ispettore della Gendarmeria Ernesto Olivetti, interpretato dall’attore italiano Pierfrancesco Favino. “Olivetti coinvolge Langdon dopo il marchio ritrovato sul fisico prete al CERN", sostiene Favino. “Lui comprende immediatamente di non poter gestire la situazione, quindi chiede l’aiuto di Langdon, l’unico uomo che sa cosa significhino i simboli. Questo lo mette nei guai con Richter, per via della storia di Langdon con il Vaticano, che porta il Comandante delle guardie svizzere a non fidarsi minimamente di lui. Olivetti sa che è Richter quello che ha il controllo, perché la Guardia svizzera è responsabile della protezione dei Cardinali e quindi coinvolgere Langdon è l’unica possibilità per Olivetti di influenzare le indagini”.
“Io avevo alcuni indizi sul mio personaggio”, sostiene Favino. “So che lui doveva essere sposato, quindi Olivetti indossa un anello nuziale, anche se questo aspetto non emerge mai nel film. Le regole della Gendarmeria non sono così rigide come quelle della Guardia svizzera, ma Olivetti è comunque cattolico come lo sono loro. Mi è stato di aiuto pensare a lui come un uomo che ha una famiglia che lo aspetta a casa”.
Un ultimo personaggio completa il cast: il fosco signor Gray, che viene portato minacciosamente in vita dall’attore danese Nikolaj Lie Kaas. Kaas è rimasto immediatamente attirato dalla parte per l’azione collegata al ruolo. “Lui è un’arma vivente”, sostiene l’attore. “Porta avanti tutta l’azione nella pellicola, perché ogni cosa che avviene dipende dal piano che lui esegue. Io amo essere impegnato nell’azione, perché è bello tornare bambini”.
Per quanto riguarda l’accento del personaggio, come rivela Kaas, ha seguito un consiglio del regista. “Io adotto sempre un accento russo o dell’Europa orientale”, dichiara l’attore, “ma Ron mi ha suggerito di utilizzare il mio accento danese. Comunque, in una scena, quando parlo con uno dei Cardinali morti, lo faccio in danese. E’ stata un’idea di Ron e di uno degli sceneggiatori, che io ho trovato fantastica”.