Clare
Abshire (Rachel McAdams) e Henry DeTamble (Eric Bana) si conoscono
e amano da sempre, da quando la ragazza aveva sei anni e lui
quaranta. Come sia possibile?
Tutto dipende da una rara ‘malattia’ genetica
che ha colpito Henry quando da piccolo ha subito un drammatico
incidente automobilistico. Mentre la madre guidava, un camion
sbanda e il bimbo, invece di rimanere schiacciato nello scontro
si smaterializza, trasformandosi in un viaggiatore nel tempo.
Nei momenti meno prevedibili e spesso inadatti, il protagonista
sparisce e si ritrova nudo, in un altro luogo e in un altro
tempo in attesa di tornare nel suo tempo. Ed è così
che ha conosciuto Clare, quando lei giocava nel prato di famiglia
con una coperta.
Da quell’incontro l’amore è sbocciato.
Passati gli anni e i due si rincontrano, ora all’età
giusta e l’amore trionfa. Nonostante le difficoltà
spazio-temporali riusciranno a sposarsi e persino ad avere
un figlio, ma non senza difficoltà.
Eric Bana nella parte dell’innamorato cronico non è
credibilissimo, meglio in Troy.
Rachel McAdams ha invece l’intensità adatta alla
donna che attende quotidianamente il ritorno suo amore. Tratto
dall’omonimo best seller di Audrey Niffenegger, il film
diretto da Robert Schwentke si aggiunge alle commedie romantiche
ricche di perigliosità, imprevisti e lieto fine. Eppure
non emerge altro, è uno dei tanti.[valentina
venturi]