Amelia
id.
Regia
Mira Nair
Sceneggiatura
Ronald Bass, Anna Hamilton Phelan
Fotografia
Stuart Dryburgh
Montaggio
Allyson C. Johnson
Scenografia
Stephanie Carroll
Costumi
Kasia Walicka-Maimone
Musica
Gabriel Yared
Interpreti
Hilary Swank, Ewan McGregor, Richard Gere, Virginia Madsen, Mia Wasikowska,
Christopher Eccleston, Joe Anderson, Aaron Abrams, Marina Stone, William Cuddy
Produzione
Avalon Pictures, Ae Electra Productions, Fox Searchlight Pictures
Anno
2009
Nazione
USA
Genere
biografico
Durata
111'
Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
23-12-2009
Giudizio
Media

Amelia Earhart (Hilary Swank) è stata una grande pioniera del volo e la prima donna in assoluto a compiere la traversata dell'Oceano Atlantico nel 1926 (esattamente un anno dopo quella di Charles Lindbergh).
La sua vita è stata completamente incentrata sulla passione del volo: l’amore, il coraggio, l’indipendenza, tutto aveva come unico scopo quello di potersi sentire libera di volare via. Amelia è scomparsa mentre guidava in aereo sul Pacifico: partita il 1° giugno 1937 per una trasvolata dell'intero globo terrestre con il Lockheed L-10 Electra, non fece mai ritorno a casa. Prima di quel momento però, aveva vissuto la tempestosa e intensa relazione con George Putnam (Richard Gere), che la fece diventare un prodotto commerciale, ma le permise di coltivare la sua passione. Il loro amore, che sfociò nel matrimonio, uscì indenne anche attraverso la storia d'amore con Gene Vidal (Ewan McGregor).
La regia della pellicola biografica è affidata a Mira Nair. La vincitrice nel 2001 con Monsoon Wedding del Leone d'oro alla 58^ Mostra del Cinema di Venezia ha accolto con entusiasmo la notizia di poter dirigere Hilary Swank nel ruolo dell’intraprendente aviatrice americana. “Sono nata in una cittadina dell’India e Amelia era originaria di una piccola città del Kansas. Ho provato una forte affinità con il suo sogno di conoscere il vasto mondo che la circondava. Anche questo era il mio sogno. Spero che Amelia getti una nuova luce su questo personaggio affascinante e incoraggi il pubblico ad approfondire la conoscenza della donna, della sua storia e delle persone che hanno condiviso la sua avventura. Amelia Earhart mi ha indubbiamente dato una chiave di accesso al cielo”.
Il film è un biopic (biographical picture) ben fatto, con immagini di repertorio perfettamente incastrate con le riprese attuali; i momenti di intimità tra la Earhart e Putnam sono delicati e intensi, i due protagonisti esprimono l’evoluzione del sentimento; i costumi ricreano perfettamente l’epoca di Amelia e le fasi di volo sono minuziosamente descritte. Eppure, eppure manca qualcosa. Forse l’emozione vera. Per esempio quando Amelia non riesce a mettersi in contatto con la base, la concitazione tra le comunicazioni morse e quelle radiofoniche e la lenta consapevolezza che non riuscirà a fare rifornimento di carburante, il pathos non arriva, tensione propria di una situazione così drammatica, che portò alla scomparsa di Amelia. Philip Seymour Hoffman era Capote; la Swank (anche come produttrice esecutiva) non è Amelia.
[valentina venturi]