Dietro
ad ogni film ci dovrebbe essere l’impellenza di esprimere
qualcosa. Quella stessa impellenza che porta l’artista
a rappresentare se stesso o un modo personale di vedere la
realtà nell’opera che propone. Ora quale sia
l’impellenza dei fratelli Cohen nell’aver partorito
questa ultima fatica non è dato sapere. Dopo il sopravvalutato
ma decisamente apprezzabile Non è un paese per vecchi,
davvero non si capisce come mai abbiano voluto così
ardentemente mettere alla berlina i servizi segreti della
CIA (sempre che sia questa la loro primaria intenzione).
Questa mediocre incursione nel genere spionistico sempre in
chiave ironica non convince ma anzi delude alquanto. Partendo
da un intreccio che fa della verosimiglianza un inutile optional
(il ritrovamento fortuito di un presunto file della CIA da
parte di due dementi) i Cohen vorrebbero irridere le dinamiche
che si celano dietro gli intrighi di potere e le paranoie
generalizzate del popolo americano. Assodato che sì,
dopo l’11 settembre, anche il più decerebrato
cittadino statunitense ha affinato il naso per la minima minaccia
di terrorismo rasentando anche la patologia, non sta in piedi
che un semplice equivoco, peraltro chiarificabile nel giro
di 24 ore (nel caso di un uomo qualunque anche deficiente
come nel film) e di un minuto (nel caso di un qualsiasi agente
della CIA anche licenziato come nel film), si risolva in un
casino di dimensioni plateali. È vero ci sono di mezzo
anche l’adulterio e il divorzio, tematiche particolarmente
care ai due fratelli registi (vedasi Prima
ti sposo poi ti rovino), che complicano non poco la
situazione ma se di satira si tratta (socio-politica nel caso
degli inetti servizi segreti o di costume nel caso delle deleterie
implicanze matrimoniali) si abbia almeno l’onestà
di non oltrepassare i limiti della farsa.
Più che una black comedy (eh sì perché
come marchio di fabbrica dei Cohen per l’ennesima volta
ci scappa più di un morto) sembra una pantomima demenziale.
Irritante tutto il cast: da Clooney che ormai scimmiotta il
solito ruolo di “piacione” stropicciato che aggrotta
le sopracciglia e strabuzza gli occhi come nella celebre pubblicità
del Martini a Malkovich insopportabile nelle sue moine isteriche,
alla MacDormand perennemente sopra le righe fino a Brad Pitt
imbambolato più del solito. Dalle fragorose risate
riscontrate in sala il pubblico sembra però aver gradito…
[marco catola]
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