Burn After Reading - A prova di spia
Burn After Reading
Regia
Ethan e Joel Cohen
Sceneggiatura
Ethan e Joel Cohen
Fotografia
Emmanuel Lubezki
Montaggio
Ethan e Joel Cohen
Scenografia
Jess Gonchor
Costumi
Mary Zophres
Musica
Carter Burwell
Interpreti
Brad Pitt, George Clooney, John Malkovich, Frances McDormand, TildaSwinton,
J. K. Simmons, Richard Jenkins, David Rasche, Kevin Sussman
Produzione
Focus Features, StudioCanal, Relativity Media, Working Title
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
commedia
Durata
95'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
19/09/2008
Giudizio
Media
| sito italiano |

Dietro ad ogni film ci dovrebbe essere l’impellenza di esprimere qualcosa. Quella stessa impellenza che porta l’artista a rappresentare se stesso o un modo personale di vedere la realtà nell’opera che propone. Ora quale sia l’impellenza dei fratelli Cohen nell’aver partorito questa ultima fatica non è dato sapere. Dopo il sopravvalutato ma decisamente apprezzabile Non è un paese per vecchi, davvero non si capisce come mai abbiano voluto così ardentemente mettere alla berlina i servizi segreti della CIA (sempre che sia questa la loro primaria intenzione).
Questa mediocre incursione nel genere spionistico sempre in chiave ironica non convince ma anzi delude alquanto. Partendo da un intreccio che fa della verosimiglianza un inutile optional (il ritrovamento fortuito di un presunto file della CIA da parte di due dementi) i Cohen vorrebbero irridere le dinamiche che si celano dietro gli intrighi di potere e le paranoie generalizzate del popolo americano. Assodato che sì, dopo l’11 settembre, anche il più decerebrato cittadino statunitense ha affinato il naso per la minima minaccia di terrorismo rasentando anche la patologia, non sta in piedi che un semplice equivoco, peraltro chiarificabile nel giro di 24 ore (nel caso di un uomo qualunque anche deficiente come nel film) e di un minuto (nel caso di un qualsiasi agente della CIA anche licenziato come nel film), si risolva in un casino di dimensioni plateali. È vero ci sono di mezzo anche l’adulterio e il divorzio, tematiche particolarmente care ai due fratelli registi (vedasi Prima ti sposo poi ti rovino), che complicano non poco la situazione ma se di satira si tratta (socio-politica nel caso degli inetti servizi segreti o di costume nel caso delle deleterie implicanze matrimoniali) si abbia almeno l’onestà di non oltrepassare i limiti della farsa.
Più che una black comedy (eh sì perché come marchio di fabbrica dei Cohen per l’ennesima volta ci scappa più di un morto) sembra una pantomima demenziale. Irritante tutto il cast: da Clooney che ormai scimmiotta il solito ruolo di “piacione” stropicciato che aggrotta le sopracciglia e strabuzza gli occhi come nella celebre pubblicità del Martini a Malkovich insopportabile nelle sue moine isteriche, alla MacDormand perennemente sopra le righe fino a Brad Pitt imbambolato più del solito. Dalle fragorose risate riscontrate in sala il pubblico sembra però aver gradito… [marco catola]

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