I Love Radio Rock
The Boat That Rocked
Regia
Richard Curtis
Sceneggiatura
Richard Curtis
Fotografia
Danny Cohen
Montaggio
Emma E. Hickox
Scenografia
Mark Tildesley
Costumi
Joanna Johnston
Musica
Stefano Fresi
Interpreti
Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Nick Frost, Kenneth Branagh
Produzione
Working Title, Studiocanal, Medienproduktion Prometheus Filmgesellschaft,
Portobello Studios, Tightrope Pictures
Anno
2009
Nazione
UK
Genere
commedia
Durata
135'
Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
12-06-2009
Giudizio
Media

“Sono le nove e tutti i barbogi del pianeta seduti sul sofà, sorbiscono sherry… mentre quelli che amano il rock ed il roll… sono pronti a rockare e rolleggiare ancora una volta. Siete su Radio Rock e io sono il Conte. E conto su di voi per il conto alla rovescia… all’estasi... e al rock all day – and all of the night.”
— Il Conte

Nel 1966 – il periodo più straordinario per il pop britannico – la BBC trasmetteva solo due ore di rock and roll alla settimana. Ma radio ‘pirata’ trasmettevano musica rock e pop da barche al largo della Gran Bretagna, 24 ore al giorno. E 25 milioni di persone – più di metà della popolazione britannica – ascoltavano questi pirati ogni giorno.
Dopo essere stato espulso da scuola, Carl (Tom Sturridge) viene spedito da sua madre dal suo padrino Quentin (Bill Nighy) a capire che cosa vuole fare nella vita. Ma Quentin è il capo di Radio Rock, una radio pirata che trasmette da una barca nel bel mezzo del Mare del Nord, popolata da un eclettico equipaggio di deejay di rock ‘n’ roll.
A bordo il capo è Il Conte (Phillip Seymour Hoffman), un americano grosso e sfacciato, un Dio delle frequenze in FM assolutamente pazzo per la musica. Lo coadiuvano il suo braccio destro Dave (Nick Frost) – ironico, intelligente e dall’umorismo crudele; Simon (Chris O’Dowd), super-gentile e alla ricerca del vero amore; Midnight Mark (Tom Wisdom), enigmatico, attraente e che va subito ai fatti; Wee Small Hours Bob (Ralph Brown), un DJ che trasmette a tarda notte, i cui passatempi sono la musica folk e la droga; Thick Kevin (Tom Brooke), che ha il cervello più piccolo di tutta l’umanità; On The Hour John (Will Adamsdale), che legge le notizie; e Angus ‘The Nut’ Nutsford (Rhys Darby), probabilmente l’uomo più fastidioso di tutta l’Inghilterra.
La vita nel Mare del Nord è piena di avvenimenti. Simon trova la donna dei suoi sogni, Elenore (January Jones), e si sposa sulla barca…solo per farsi lasciare dalla moglie il giorno dopo. Gavin (Rhys Ifans) ritorna dal suo viaggio nella droga in America per riprendersi il suo legittimo posto di più grande DJ d’Inghilterra e, così facendo, si scontra con Il Conte. E Carl scopre l’altro sesso e chi è il suo vero padre.
Nel frattempo le stazioni radio pirata hanno attirato l’attenzione del Ministro Dormandy (Kenneth Branagh) che si mette alla caccia di questi fuorilegge. In un epoca in cui i polverosi corridoi del potere si adoperano per reprimere qualsiasi cosa abbia a che vedere con l’esuberanza giovanile, Dormandy coglie l’occasione per raggiungere un risultato politico, e il Marine Broadcasting Offences Act , una legge ad hoc, viene approvato nel tentativo di mettere fuorilegge i pirati e rimuovere dal Paese la loro nefasta influenza una volta per tutte.
Il risultato è letteralmente una tempesta in alto mare. Con Radio Rock in pericolo, i suoi devoti fan si radunano e mettono in scena un epico salvataggio alla Dunkirk, con centinaia di barche mobilitate per salvare i loro eroi-deejay. Alcune cose possono anche finire, ma il rock and roll non muore mai.

Note di produzione

Dopo il successo internazionale del suo esordio alla regia, Love Actually – L’amore davvero, Richard Curtis ha cominciato a prendere in considerazione delle idee per il film successivo. Mentre immaginava delle nuove storie, Curtis si è messo a riflettere sui suoi ricordi d’infanzia fatti di nottate trascorse ad ascoltare trasgressivi deejay di rock-and-roll che trasmettevano da barche e altri natanti ancorati appena fuori le acque territoriali britanniche verso la fine degli anni ’60.
Queste stazioni radio hanno fatto conoscere ad un enorme pubblico entusiasta pietre miliari come i Beatles, i Rolling Stones e i Kinks, oltre a leggendari artisti solisti del calibro di Jimmy Hendrix, Dusty Springfield, Janis Joplin e Aretha Franklin. Il governo vedeva la pirateria con grande disappunto e fece del suo meglio per sopprimere queste trasmissioni illegali che dal mare arrivavano nelle case di milioni di inglesi che amavano tutto ciò che ascoltavano.
La passione di Curtis per la musica di quel periodo era già evidente in Love Actually – L’amore davvero, in cui abbiamo ascoltato canzoni di Joni Mitchell e Darlene Love fino a brani scritti da Paul Anka e Lennon/McCartney. Ma a Curtis sembrava che solo riempire il suo film successivo di musica della fine degli anni ’60 avrebbe reso giustizia alla sua grande passione. Avrebbe ambientato la sua storia su una barca radio pirata assicurandosi così che le sue canzoni preferite sarebbero state la colonna sonora.
“Tutte le persone della mia generazione hanno lo stesso ricordo” dice Curtis. “Andavi a letto la sera e mettevi la radiolina a transistor sotto al cuscino, la accendevi e sentivi questa musica fantastica che non si sentiva da nessun’altra parte. E i tuoi genitori dal piano di sotto urlavano ‘Vai a letto! Spegni la luce; dormi!’ E’ stata una delle cose che più mi hanno fatto amare la musica pop, questo sottile senso di illecità e illegalità.”
Traendo debita ispirazione dal classico cult di Robert Altman M.A.S.H. e dalla pietra miliare di John Landis Animal House, nel suo film Curtis voleva catturare l’essenza di queste due commedie. M.A.S.H., con la sua informalità e la sua struttura libera, e Animal House, con le sue battute maniacali e irriverenti, avevano in comune la solidarietà maschile e l’atmosfera comica che Curtis pensava ci fosse sulle barche in mare aperto. Curtis spiega: “Ho cominciato a scrivere alcune scene di cose che potevano andare storte su una barca con tanti maschi sopra. Immediatamente inizi a pensare: Qual’è il rapporto di questi uomini con le donne? E le donne vengono ogni quindici giorni a fare sesso con loro? Che succede se uno di loro vuole una fidanzata? Come fai a trovare una fidanzata?”
Con molte domande, ricordi e tantissimo tempo al computer Curtis ha creato I love Radio Rock, una storia di crescita incentrata su Carl, un diciottenne che è stato espulso da scuola e mandato a vivere con il suo padrino, Quentin, su una barca illegale e senza leggi nel Mare del Nord. Il ragazzo ancora vergine cerca risposte a domande esistenziali e sua madre, uno spirito libero, crede che potrà trovarne molte a bordo della barca. Il suo viaggio lo porterà su, come dice Curtis, “barche sgangherate in mezzo al mare, tra deejay dall’ego straripante che vivono, respirano e fanno i loro show 24 ore su 24.”
Sceneggiatura in mano Curtis è andato dai suoi collaboratori di vecchia data, Tim Bevan e Eric Fellner della Working Title. “La musica, il periodo, la storia e tutto nel progetto ci interessava moltissimo” ricorda Fellner. “Io e Tim, e noi tutti alla Working Title, siamo stati molto fortunati ad avere un rapporto con Richard cominciato circa 15 anni fa. Fare un film con lui è sempre emozionante. E’ una persona meravigliosamente carismatica e creativa.”
La produttrice Hilary Bevan Jones, che aveva già lavorato con Curtis per il film televisivo, vincitore di molti premi, The Girl in the Café, con Bill Nighy e Kelly Macdonald, si è unita alla squadra di I love Radio Rock. “Ho letto il copione e me ne sono inamorata immediatamente” ricorda Bevan Jones. “Molti ingredienti lo rendevano irresistibile. Era divertente, commovente e la musica era fantastica. I film di Richard hanno un cuore enorme. Quando guardi il suo lavoro non puoi che sentire calore.”
Con il via libera al film, la Working Title si è messa a cercare gli attori e la troupe per riportare il mondo del rock and roll anni ’60 ai suoi giorni gloriosi. Per questo film avrebbero guardato a una scuderia di attori che recitano insieme da molto tempo e a un recente premio Oscar®.