Il
terribile titolo italiano, che focalizza l’accento sulla
strega solo per ricordare a chi non lo sapesse che nel film
c’è Monica Bellucci (che peraltro non si vede per
tre quarti di film e avrà sì e no una decina di
battute), definisce fin da subito il carattere fiabesco dell’ultima
fatica di Terry Gilliam. E per una volta fatica è davvero
il termine giusto. Il povero Terry Gilliam ha dovuto faticare
non poco prima di vedere finalmente sul grande schermo il proprio
film. Infiniti problemi produttivi (le malelingue dicono che
c’è da aver paura dei fratelli Weinstein della
Miramax e non degli innocui fratelli Grimm!) hanno ritardato
la conclusione delle riprese tant’è che il regista
ha avuto il tempo di girare anche il suo prossimo film, Tideland!
Il suo fedele direttore della fotografia, Nicola Pecorini, è
stato licenziato e sostituito da Sigel. Si vocifera pure di
scene tagliate per pressioni dei Weinstein. E di una forzata
edulcorazione di certi aspetti tragici della storia, nonché
del finale. L’unica cosa certa è che Gilliam voleva
come protagonista Samantha Morton ma le è stata imposta
Lena Headey, idem per Matt Damon (a cui voleva applicare un
naso finto). E come dargli torto, la Headey sembra uscita da
un catalogo di modelle per Vanity Fair (ma siamo nell’Ottocento!),
Damon con quella faccia da ipertrofico studentello di college
americano poco si confà all’atmosfera gotica della
fiaba.
In ogni caso Gilliam è riuscito a portare a termine il
suo film. Un kolossal in realtà visto che è costato
80 milioni di dollari. Fiaba nera con protagonisti i due fratelli
Grimm, Will e Jake, leggendari scrittori di favole, nell’immaginario
di Gilliam due truffatori di professione che vagano per le campagne
napoleoniche sconfiggendo mostri e streghe e spillando soldi
ai creduloni. Ma un giorno, scoperti i loro trucchi, saranno
costretti a lottare contro il vero incantesimo di una foresta
maledetta dove una terribile strega si nutre del sangue di giovani
fanciulle innocenti.
Privo del tocco visionario del Gilliam dei tempi di Brazil
o La leggenda del re pescatore,
questo The Brothers Grimm - scusate
ma ci viene da mantenere il titolo originale - sembra un film
di Walt Disney per famiglie. Ricorda un po’ La
leggenda di Sleepy Hollow di Tim Burton ma non ne possiede
la prepotente carica gotica. A parte alcune scene (la bambina
nella gola del cavallo, il mostro di fango, i marchingegni delle
truffe e lo specchio fatato della strega), questo omaggio al
mondo dei Grimm manca paradossalmente di magia e di incanto.
Peccato.
[marco catola]
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