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Ferro
3 - La casa vuota
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Bin-Jip |
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Ferro 3
- La casa vuota,
Gran Premio della Regia 61ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
di Venezia è un film che si muove sul filo del silenzio, nell'equilibrio
instabile di due solitudini che si incontrano e si amano nonostante
tutto e tutti. Lui è un giovane vagabondo che visita case vuote,
riempiendole di piccoli e grandi attenzioni (lava i panni sporchi
lasciati dai proprietari, ripara piccoli elettrodomestici); lei è
una giovane sposa infelice, succube di un marito violento ed insensibile.
Un incontro casuale, una iniziale diffidenza che attraverso timidi
sguardi e gesti gentili si trasforma in una complicità sempre
più stretta, sempre più profonda. Le case vuote diventano
testimoni silenziose di un rapporto sensuale che il regista costruisce
attraverso un lento accumulo di situazioni e incontri che ben presto
trascendono la realtà per entrare nel mondo del metafisico,
della "surrealtà", in cui anche gli eventi più
strani ed impossibili acquistano una loro logica, una loro realizzazione,
una loro consistenza. Nella parte conclusiva del film, il regista
si diverte a mischiare, alternandoli, il piano di realtà -
la donna che torna a vivere insieme al marito violento - e quello
della surrealtà, dell'immaginazione, dove tutto è possibile,
dove i corpi non hanno peso e gli sguardi attraversano mura e persone
per trovare porto sicuro negli occhi dell'amata. Un gioco che lascia
senza fiato, con il cuore gonfio di un'emozione che si è costretti
a controllare e reprimere per non interrompere il flusso di immagini
che travolgono ogni difesa. [fabio melandri]
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