Dopo
aver partecipato alla sceneggiatura di Prima
del tramonto con Richard Linklater ed Ethan Hawke,
la protagonista di Film bianco
di Krzysztof Kieslowski torna a scrivere un film. Ma questa
volta Julie Delpy va ben oltre: lo dirige, lo interpreta e
lo monta.
2 giorni a Parigi è una
commedia amara incentrata sulla vita di coppa di una francese
e un americano: Marion (la Delpy) e Jack (Adam Goldberg),
una fotografa parigina e un designer d’interni Made
in Usa. I due vivono a New York, ma per le vacanze fanno un
giro in Europa: dopo Venezia decidono di trascorrere due giorni
a casa dei genitori di lei. È un “film molto
cinico, sarcastico e politicamente scorretto” lo definisce
l’autrice stessa.
Tra genitori sopra le righe, preservativi “per bambini,
che bloccano la circolazione fino al cervello”, feste
piene di ex amanti, mercati parigini che “puzzano di
agnello”, angeli piromani con il volto del protagonista
di Goodbye Lenin, foto con palloncini
attaccati in posti insoliti e una lingua che si pone come
barriera invalicabile, l’amore tra Marion e Jack viene
messo a dura prova.
La regia è elementare, forse scolastica ma utile alla
buona riuscita del film low cost, realizzato in sole quattro
settimane.
La Delpy ha dichiarato che “la necessità di girare
in una situazione quasi d’emergenza mi ha entusiasmato.
L’unica difficoltà è stata non aver tempo
per provare. Adam è piombato sul set del mio film solo
12 ore prima dell’inizio delle riprese a causa di un
precedente impegno su un altro set, quindi abbiamo dovuto
adeguarci. Credo che il non aver avuto tempo per analizzare
troppo le cose sia stato salutare e abbia contribuito alla
credibilità del film”.
2 giorni a Parigi è ricco
di battute che ricordano lo stile di Io
& Annie di Woody Allen, con un’ambientazione
parigina e la voglia di mettere a confronto Francia e Stati
Uniti, scardinandone i luoghi comuni e le visioni preconcette
della vita e dell’amore.
[valentina
venturi]