Costato
due milioni di dollari, è stato visionato in anteprima
da registi del calibro si Steven Spielberg, Christopher
Nolan, Mel Gibson dopo un inaspetato e fragoroso successo
al Sundance Film Festival di Robert Redford.
Parliamo di Buried, 94 minuti
e una sola location: una bara. “La sceneggiatura
girava a Hollywood da un paio di anni e tutti dicevano
che era impossibile da girare. E' ciò che mi ha
convinto ad occuparmi del film come una sorta di Indiana
Jones in una cassa” così parla Rodrigo Cortes,
giovane regista spagnolo talentuoso ed ambizioso durante
la presentazione della pellicola alla stampa italiana.
Un film con un solo personaggio in scena in carne ed ossa:
Ryan Reynolds: “Contrariamente a quanto possiate
pensare siamo grandi amici. Un attore capace di esprimere
con gesti minimi una vasto ventaglio di emozioni. Buried
ha la struttura di una commedia incentrata su un personaggio
che ne subisce di tutti i colori. Reynolds è perfetto
in questo. Ha un senso del ritmo che non vedevo dai tempi
di Cary Grant. Ecco la sfida era ricreare il ritmo di
Intrigo Internazionale.” Una struttura da
commedia per un thriller che ha molto di hitchcockiano:
“Hitchcock è un maestro che ha fatto tutto,
prima e meglio: da Nodo alla gola
a Prigionieri dell'oceano.
In Buried, come nei film del maestro inglese, il tempo
fisico non importa. Importa lo sapzio e il tempo fisico
che si può accorciare, dilatare, manipolare a piacimento.
Così come l'ambientazione in Iraq. Non c'è
nessun messaggio politico, e nonc redo che nel film emerga
il mio punto di vista sull'argomento. L'Iraq è
solo un McGuffin, il catalizzatore della trama.”
Un film che ha comportato delle difficoltà tecniche:
“Abbiamo realizzato diverse tipologie di casse.
Una con le pareti mobili che spostavamo durante le riprese
stesse, un'altra più lunga per il travelling, un'altra
ancora rinforzata per sostenere il peso della sabbia e
permettere all'attore di percuoterla in sicurezza, un'altra
ancora rotante. Seppur limitati all'interno di una cassa,
l'abbiamo pensata come ad una location all'aperto dove
potessimo muoverci attraverso il carrello, la macchina
a spalla, il travelling.” Sul suo prossimo lavoro
Cortes è piuttosto criptico:” Non posso dire
molto, a parte che sarà un film sul cervello umano,
uno strumento non troppo attendibile perchè fondamentalmente
mente.” [fabio melandri]
. |