Considera questo un film
sulle follie che si fanno in nome dell’amore? E lei
ha fatto follie per amore?
Certo, mi sono sposato! Riguardo al film è proprio
questo il tema, per amore di lei lui è pronto e disposto
a frodare a imbrogliare, perché convinto, sebbene non
sappiamo esattamente cosa lei abbia, che se riesce a trovare
i soldi e portarla via lontana in un posto più caldo,
lei potrà stare meglio.
Lei ha
fatto spesso film dove c’è un grande amore venato
di malinconia. Perché scelgono sempre lei che ha iniziato
come comico?
Io sono nato come comico. Il fatto che oggi si facciano film
più malinconico dipende dal fatto che è cambiata
l’atmosfera, lo stato d’animo dell’America
è oggi malinconica inoltre mano a mano che cresci diventi
più vecchio e quindi... io ho 54 anni!
Perché
Hollywood la tiene lontana?
Perché vivo a San Francisco! In realtà sono
io che tengo le distanze da lei. Amo andare in bicicletta
durante il mio tempo libero e San Francisco mi permette di
farlo. Puoi nello stesso tempo girare in città e poi
allontanarti di 30/40 miglia e trovarti completamente da solo
ed è un esercizio fisico fantastico.
Lei conosce
la commedia italiana? Quale commedia o con quale autore le
farebbe piacere lavorare?
Conosco e mi piace molto Roberto Benigni. E’ un grande
comico con una vena politica che apprezzo molto e può
prendere in giro il Papa tedesco, il Papa Panzer... pensate
se invece il Papa fosse stato brasiliano che ballava la samba
insieme alle suore... sai quanta gente tornerebbe in vaticano
a quel punto... Oppure pensate ad un Papa di colore, un Papa
africano nella papa mobile con gli altoparlanti a palla che
predica con il rap...
Come è
cambiato Robin Williams nel suo rapporto d’amore tra
Good Morning Vietnam e questo
ultimo film?
L’amore in The Big White
è un amore molto stretto, molto forte. Lui ama sua
moglie moltissimo. In Good Morning Vietnam
l’amore è separato, diviso dalla cultura, dalla
guerra, dalla lingua. E’ un amore che non riesce mai
a procedere ad andare avanti, e i due protagonisti si lasciano
esattamente come gli americani lasciarono il Vietnam... senza
averlo mai capito realmente.
Lei ha
debuttato nel mondo dello spettacolo con Mork
& Mindy che ha avuto un grande successo in Italia.
Vedendo molti attori prigionieri dei loro personaggi televisivi
(Friends o Happy
Days per esempio) non ha mai temuto di rimanere prigioniero
del suo personaggio di Mork?
La paura non mi è venuta perché Mork
& Mindy fu chiuso dopo soli quattro anni, prima
che potesse diventare una serie. Se una serie supera i quattro
anni hai la buona notizia di fare un sacco di soldi e la cattiva
di rimanere irrimediabilmente intrappolato in quel ruolo.
Il fatto positivo per me è che fu un grande successo
interrotto in modo da consentirmi di fare altre cose... e
poi penso che Ron Howard non se la passi così male...
dopo Happy Days qualcosa da fare
se lo è trovato, un lavoretto diciamo...
Nei suoi
ultimi film da Insomnia a One
Hour Photo ha affrontato personaggi dalla mente disturbata.
Quanto c’è di questo nella figura del comico,
nella sua esperienza personale per poter interpretare certi
ruoli?
Mentre giravamo Risvegli ho avuto
la fortuna di conoscere Oliver Sacks e da li siamo diventati
amici. Mi ha presentato tutta una serie di persone insolite,
affette da diversi tipi di disturbi mentali. Mi ha sempre
affascinato il comportamento delle persone, sopratutto quelle
affette da disturbi mentali ed in questo film il personaggio
di Holly sembra soffrire della sindrome di Tourette ma non
ne soffre sempre, ha un po’ i sintomi di vari tipi di
problemi, ossessivo-compulsivo e via discorrendo e nessuno
è completamente convinto della sua reale situazione
dalla compagnia di assicurazione al suo stesso marito. La
cosa importante quando affronti certi ruoli è essere
il più precisi possibili, il più accurato e
dettagliato possibile ed Oliver è un grande aiuto per
me in questo. L’imprecisione va a danneggiare il personaggio
ed il film arrivando anche a distruggerli.
A 54 anni
dopo un'infinità di ruoli, non sente l’esigenza
di realizzare un film come regista?
Assolutamente no. Ho lavorato con grandissimi registi e conosco
la pressione. Ho lavorato con registi un po’ meno grandi
e conosco la pressione... E’ un talento di cui dispongono
alcuni attori, altri no... io non ho intenzione di andare
ad esplorare questa potenzialità che potrei anche avere.
Attori che fanno i registi e poi i produttori a tonnellate
ce ne sono, per esempio George Clooney che fa tutto e tutti...
Va ancora
in giro a visitare le truppe?
Sono stato 3 volte in Afghanistan e 2 volte in Iraq. Ci vado
per due ragioni. Primo perché penso che queste persone
siano un pubblico fantastico ed poi perché voglio che
non si sentano dimenticate. Non si parla più molto
dell’Afghanistan ma anche li la guerra continua. Suppongo
che non siano posti tranquilli, ma d’altra parte non
vado in zone di guerra, sul fronte. Io visito solo le basi
militari. Esibirsi davanti le truppe non significa essere
per forza un sostenitore di Bush. Visitando l’Afghanistan
ho avuto la sensazione che la situazione stia migliorando
anche se, visitando solo le basi, è come giudicare
New York dalla stazione di polizia del Bronx.
Da uomo
di spettacolo come spiega la rielezione di Bush?
Hanno messo qualcosa nell’acqua... In realtà
quello che è successo è installare la paura.
Dopo quello che aveva combinato nei primi quattro anni tutti
avrebbero dovuto chiedersi cosa sta facendo, cosa sta combinando
quest’uomo. Se coinvolgi un uomo che conosce la guerra
le cose non possono che peggiorare. La cosa più grave
inoltre è che è stata ignorata completamente
la verità. Dal punto di vista dell’economia ci
sono almeno 4/5 cose che sono pazzesche, inspiegabili. Non
c’è stata nessuna prova della presenza di armi
di distruzioni di massa in Iraq ed anche Saddam Hussein quando
è stato catturato sembrava più Nick Nolte che
altro. Anche la situazione nel paese non è buona. L’inflazione
è alle stelle, il sistema scolastico è allo
sbando, il paese è al fallimento però non ce
la passiamo male. Si è detto che questa guerra è
stata combattuta per il petrolio. E’ un dato di fatto
che oggi il petrolio costa 5 dollari al gallone. Penso che
questa sia l’unica cosa che possa risvegliare gli americani,
quando non potranno più guidare le loro grosse macchine
e saranno costretti a utilizzare le utilitarie come si usano
qui in Italia o in Francia dove c’è posto solo
per papà, mamma, figlio ed un pacchetto di sigarette...
ecco, questo li risveglierà.
Il Partito
Democratico in America sta cercando il suo Schwarzenegger.
Si candiderebbe mai, magari proprio contro di lui?
Penso che sia interessante avere un governatore tedesco in
un paese fondamentalmente ispanico. Candidarmi contro Arnold?
Se pensate che anche Clinton ha avuto i suoi problemi, penso
che il mio passato mi perseguiterebbe. Tuttavia nella politica
americana tutto è possibile, come abbiamo visto con
Arnold, Sonny Bono, ma anche voi non scherzate con Cicciolina...