Fausto
Brizzi: Perchè un film drammatico invece di una
commedia generazionale come va tanto di moda?
Perchè originariamente con te
abbiamo siglato un patto, ricordi? Scriviamo insieme.
Tu giri le commedie, io tutto il resto! Comunque a parte
questo, che naturalmente è un accordo che può
essere tradito in ogni momento, direi che avevo bisogno
di mettermi alla prova, volevo sperimentare un linguaggio
cinematografico a me più consono, ed essendo
un fan di noir, di western, di horror volevo dirigere
un film che avrei voluto vedere al cinema come spettatore.
Quante volte mi è capitato di vedere un film
straniero e dire: "bello, ma questo si sarebbe
potuto girare tranquillamente anche in Italia".
Bè. l'ho fatto! E poi scusa. mi pare che prima
di "Notte prima degli esami", in Italia non
andava tanto di moda la commedia generazionale. O sbaglio?
FB: Come ha deciso l'assegnazione
dei tre ruoli principali (Vaporidis, Faletti, Crescentini)?
NICOLAS VAPORIDIS è uno dei
migliori attori della sua generazione. Il più
completo, capace di spaziare dalla commedia al film
drammatico con grande naturalezza. Un protagonista nato
e uno dei pochissimi attori capace di avere un seguito
di spettatori e spettatrici giovani che lo segue come
una rock star. Ma non è solo estetica. Il ruolo
di Diego in scrittura era molto complesso, un personaggio
fragile e forte al tempo stesso, con un dolore sempre
presente per la delusione della fuga del padre; quella
di Nicolas è stata una performance esemplare
fatta di sfumature.
CAROLINA CRESCENTINI è l'attrice giovane più
intensa e talentuosa degli ultimi cinquant'anni quindi
ai provini non c'è stata storia. Si è
mangiata tutte le altre.
E GIORGIO FALETTI possiede quella innata dote di illuminare
l'inquadratura con la sua presenza. Gli basta un solo
sguardo, anche senza fare o dire nulla. Una dote rara
che si è dimostrata preziosa per donare al Primario
di "Cemento Armato" un'autorevolezza e uno
spessore capace di spazzare via il rischio del clichè
che il ruolo poteva portarsi appresso.
FB: C'è un film
di riferimento per "Cemento armato"?
P potrei
dire “Rusty il selvaggio” di Coppola, un
po' del primo Scorsese. “La Mala ordina”
di Di Leo. I noir di Hong Kong. Poi sicuramente il Carpenter
degli anni d'oro, “Blood Simple” dei Coen…
FB: Ho capito. Basta.
Adesso sono troppi. Quale è stata la difficoltà
maggiore nel girare questo film?
Il trovare uno stile visuale personale,
cosa che si fa raramente in Italia secondo me, e contemporaneamente
fare in modo che lo spettatore non se ne accorga e sia
immerso nella storia, inchiodato alla poltrona ed emotivamente
coinvolto fino all'ultima inquadratura.
FB: Progetti futuri dopo
"Cemento Armato"?
Sì. Parecchi. Ma ora penso a
questo film… poi vedremo cosa fare dopo.
|
Vaporidis,
Martani, Brizzi, Crescentini etc. Squadra che vince non
si cambia?
Per
fortuna. Il ruolo di Asia è uno dei più
stimolanti che mi sia capitato. Una ragazza con un velo
di malinconia sempre sul viso. Davvero agli antipodi dalla
solare Azzurra. Sul set mi prendevano in giro perché
restavo di malumore e ombrosa tutto il giorno.
Tu
vieni dal Centro Sperimentale, un raro caso di un'attrice
che non salta fuori da un Reality o da un corpo di ballo.
Che pensi di questi attori improvvisati?
Ognuno
sceglie la strada che vuole per cercare di arrivare ai
primi risultati. Posso solo dire che la scuola mi ha aiutato
a crescere come attrice e mi ha dato una base tecnica
che poi sul set ti giochi, quando devi "combattere"
con dei mostri sacri o recitare con un gruppo affiatato
come quello di Notte.
Domanda
impertinente: meglio Martani o Brizzi come regista?
Hanno
fatto film talmente diversi che fare un confronto è
impossibile. Scrivono insieme, spesso stanno al monitor
insieme. Se uno dei due fa tardi perché trova traffico,
inizia a girare l'altro. Voto per il pareggio.
Molto
diplomatica. E allora giù la maschera: dove vuole
arrivare Carolina Crescentini?
La
verità? Se poco più di un anno fa mi avessero
fatto vedere tutto questo mi sarei fatta una grande risata.
Voglio solo continuare a fare questo lavoro più
a lungo possibile. E' già una grande vittoria.
|
Togliamoci
subito la domanda tormentone: addio per sempre a Luca
Molinari?
Nel
cinema la parola "sempre" non esiste. Diciamo
che dopo due film e le soddisfazioni che mi ha dato Luca,
sentivo il bisogno di confrontarmi con una nuova sfida.
Il personaggio di Diego è il mio vero esame di
maturità. Se l'ho superato lo dirà il pubblico.
Chi
è Diego?
Diego
è un ragazzo inquieto, senza un lavoro fisso, con
molti sogni e una sola donna nel cuore, Asia. Un ragazzo
sicuro di sé, anche troppo a volte. Molto diverso
dal "Paperino" Molinari.
Com'è
stato tornare faccia a faccia con Faletti?
Giorgio
è unico. Crea un'atmosfera giocosa e professionale
allo stesso tempo intorno a sé. In Notte 1 avevamo
solo 5 o 6 scene insieme nel film ma sono quelle che tutti
ricordano. Una bella coppia. Per me ormai è una
specie di zio, anzi no, scriva un fratello maggiore se
no s'offende.
E
ora?
Ho
appena finito di girare un film per la regia di Miniero
e Genovese, scritto sempre da Brizzi, Martani e Bruno.
Uscirà dopo Natale. Poi, forse un po' di teatro,
ho molta voglia di tornare sul palco, non so.
|