Strings:
un kolossal in miniatura
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[note
di regia] |
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Mi
trovavo a 30.000 piedi di altezza quando l’idea
ha iniziato a prendere forma. L’aereo sorvolava
le nuvole e sul piccolo schermo davanti a me veniva
trasmessa una pubblicità ambientata a Praga.
Gli attori della pubblicità erano delle marionette
e sono rimasto folgorato dalla loro espressività.
Ho iniziato a chiedermi come mi sembrerebbe il mondo
se fossi una marionetta e ho disegnato una marionetta
mentre fugge dal nemico. La marionetta era seduta su
un albero mentre decine di migliaia di fili si chiudevano
intorno a lei. Ho sentito subito la forza dell’idea.
L’idea di un universo abitato da marionette e
le cui stringhe raggiungono il cielo, un posto in cui
siamo tutti collegati e... controllati.
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I temi di Strings
sono stati suggeriti dal fascino per l’universo unico
delle marionette. Si tratta di temi esistenziali già
toccati da Goethe e Karen Blixen, temi sull’idea di
essere in qualche modo collegati e controllati. Mi sono a
un certo punto ricordato che Goethe aveva scritto Faust per
una rappresentazione con le marionette. Sono andato a Praga
e ho fatto ricerche sulla vecchia tradizione che è
proliferata dietro la 'Cortina di Ferro' di raccontare storie
politiche attraverso il teatro delle marionette per criticare
il sistema.
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Dalla
collaborazione con la scrittrice Naja Marie Aidt ha iniziato
a svilupparsi una storia esistenziale, il cui tema è
in linea con i nostri tempi, poiché viviamo in un momento
di scoperta quotidiana di chi sono i nostri peggiori nemici.
Tempi in cui l’immagine del nemico non è mai stata
così chiara e, al tempo stesso, tempi in cui combattiamo
un nemico invisibile perseguendo un fantasma del male, con l’unico
risultato di trovarci costantemente faccia a faccia con il nemico
che è dentro di noi.
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Abbiamo
trasferito la realtà politica attuale nel mondo fantastico
delle marionette e abbiamo fatto in modo che i nostri personaggi
recitassero un dramma politico sulla sete di vendetta su nemici
invisibili, sulla scoperta di sé e su tutti quei fili
che ci collegano al nostro passato e che così spesso
controllano le nostre vite. Una favola sul taglio dei fili che
ci collegano alle nostre malefatte per unirci al presente e
a tutto ciò che vive su questa terra.
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Adesso,
5 milioni di euro e 4 anni dopo, 150 produttori cinematografici
da tutta Europa hanno partecipato a questo immane sforzo di
portare sullo schermo il primo film al mondo i cui attori sono
delle marionette.
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