Qualcuno
mi ha detto
che certo le mie poesie
non cambieranno il mondo.
Io rispondo che certo sì
le mie poesie
non cambieranno il mondo.
Nella simmetria
ritmica di questi versi è espressa la concezione della
poesia per Patrizia Cavalli, una delle più interessanti
voci del mondo poetico italiano contemporaneo. La poesia è
da lei intesa senza scopi sociali e senza fini particolari,
è considerata importante per chi scrive e per chi legge,
un po’ narcisisticamente fine a se stessa se vogliamo.
In questa affermazione c'è anche l’umiltà
priva di illusioni sul ruolo occupato dalla poesia stessa nel
sociale. Nello spazio che essa occupa paradossalmente c’è
posto per il gioco, la memoria, l’evocazione: la poesia
è obbedienza dei suoni. Nella poesia l’artista,
per quanto il pensiero sia considerato un prodotto razionale,
si lascia guidare dal suono per evocare immagini, esattamente
come accade nella musica. Nelle poesie contenute in questa raccolta
l’autrice richiama immagini di un vissuto sentimentale
fatto di relazioni e di pensieri. Guidati infatti dal suono
della metrica degli epigrammi, si esplora un vissuto fatto di
momenti interiori aggrappati alla vita di sempre, a quel quotidiano
che appartiene a tutti ma non per questo meno carico di attimi
intensi ed unici, dove il poeta diventa non solo un oggetto
ma anche una immagine su cui il lettore si riflette.
Chi
entra in un vagone dà prova di se stesso,
tralascia il corpo, esercita lo spirito,
mette a dormire i sensi, dorme davvero
o li devia in un libro, in un giornale,
o fissa cieco un punto casuale
pur di non confondersi alla mischia.
Ma la luce bianca
E cruda sono tutti uguali,
popoli perduti solo affidati
a ciò che una residua vista
potrebbe forse ancora intravedere
che un tempo, non tanto tempo fa,
era una faccia.
La scrittrice,
pur rimanendo fedele al suo stile poetico che la contraddistingue
nelle altre sue opere, aggiunge qui alla poesia la descrizione
della realtà intima delle cose e del nostro vivere, affidando
la loro conoscenza a quei processi sistematici che li rendono
universalmente noti, quei processi propri di quella scienza
delle cose terrene e tangibili, che fornisce un respiro nuovo
alla sua poesia. In questa raccolta i versi ricchi di rime interne
ci conducono nei misteri della vita, come l’amore:
Essere
animale per la grazia
di essere animale nel tuo cuore.
Mi scorge quando dormo.
Per questo io dormo. Di solito dormo
Ed ancora,
in Aria pubblica:
L’aria
è di tutti non e’ di tutti l’aria?
Così è una piazza, uno spazio di città…
Un percorso
interiore dunque, che per il suo ritmo e la sua sonorità
si snoda quasi fra musica e parola, un percorso che ci avvicina
attraverso la metrica alla poesia classica, ma che è
legato fortemente al mondo presente dal linguaggio vivo e attuale
[simonetta
cestarelli]