Esiste al di là dell’Oceano un microcosmo poetico
di rara audacia formato da poeti a noi praticamente sconosciuti.
Il sogno americano ormai non è più affar nostro,
è stato distrutto da illusioni troppo amare per essere
false.
Dopo la beat generation è nata una nuova America, quella
di strada che esalta musica raffinata come il Jazz e che si
perde nelle notti newyorchesi o che mostra il suo lato da street
(strada) e da Bronx dove tutto è lecito.
Non vi sono intellettualismi nei nuovi poeti americani, solo
un po’ di senso dello snob,
del ricercato anche se le parole sono semplici e fisiche (come
più volte sottolinea la straordinaria curatrice di questa
edizione, Elisa Biagini).
Molte donne, segno inequivocabile dei tempi (Louise Gluck e
Lucille Clifton su tutte) e qualche vecchio maestro (alludo
a Robert Pinsky) per incarnare gli ultimi quindici anni di poesia
d’oltreoceano.
Alcuni versi sembrano prendere vita da un film di Tarantino
e non tardano a presentare la loro crudezza come un elemento
essenziale della vita di un uomo, anche se in punto di morte.
Morte
e morale
Il
morire di mio padre non è cosa malvagia.
Non è un bene e non è un male,
è al di fuori del mondo morale, completamente.
Quando le infermiere svuotano il sacchetto del suo catetere,
versando il pallido, ambrato liquido
nella tazza graduata dell’ospedale, non è
né bene né male, è solo
il corpo. Anche il suo dolore, quando il viso
si contrae, e la bocca fa come uno schiocco risucchio
quando le mascelle arretrano
non è qualcosa di cattivo, nessuno gli sta facendo questo,
non c’è colpa e non c’è vergogna,
c’è solo piacere e dolore. Questo
è il mondo dove ha vita di sesso, il mondo
dei nervi, il mondo senza chiesa,
noi lo baciamo in questo luogo, gli pettiniamo indietro i capelli
ingelatinati, sua moglie e io, una
per lato, puliamo il rivolo di
saliva come argilla d’avorio dal lato della sua bocca.
Il suo corpo sente che ci occupiamo di lui
fuori dal mondo della morale, come se
facessimo l’amore con li nei boschi
e sentissimo, lontano, in un campo,
gli inni distanti di un raduno,
più piccoli delle più piccole gocce di rugiada
dei boschi verde scuro sul suo corpo mentre ci abbassiamo per
toccarlo.
Sharon
Olds
Altri versi
profumano di essenza europea e ti sembra strano, anormale che
un americano possa riferire di sensazioni simili alle nostre,
quasi come se noi fossimo unici nel creato.
Perché
certa gente è arrabbiata con me qualche volta
mi
chiedo di ricordare
ma vogliono che io ricordi
i loro ricordi
e io continuo a ricordare
i miei
Lucile
Clifton
Tutti i poeti sono legati fra di loro, lo si avverte e forse
è per questo che si spazia con estrema facilità
, come se fossimo in un campo aperto, si respira aria nuova,
non necessariamente pulita perché lo si sa bene che il
mondo è globalizzato ormai, anche nei mali.
Questa nuova poesia americana stupisce per l’originalità
dei contributi e perché ha saputo riadoperare pensieri
nazionali per esprimere concetti universali.
Poesia, in poche parole.
[alessio moitre]