L’uomo
ha sempre cercato un completamento a se stesso, non solo come
corpo ma anche e soprattutto come mente. L’unione e la
fusione fra due entità porta inevitabilmente ad un evoluzione
del pensiero singolo, che altrimenti difficilmente si sarebbe
potuto sviluppare. L’artista come essere umano cerca un
completamento, ha un desiderio naturale di scaricare, riversare
sulla tela se stesso e il suo mondo. Ma per farlo ha bisogno
di trovare la sua fonte d’ispirazione o nei casi più
fortunati, la sua metà. Essa o esso diventerà
la sua essenza, l’incarnazione vera e propria della sua
arte .
Michel Leris ci parla de “il pittore e la sua modella,
la donna e il suo riflesso, l’amante e la sua amante,
il picador e il toro”. Niente di più giusto
per sottolineare il rapporto che accomunava Pablo Picasso ai
suoi soggetti ed in definitiva alle sue opere. Una connessione
totale frutto di un concetto filosofico che vede l’arte
come modello o come modella. L’uomo che inventò
il cubismo e che rivoluzionò la pittura mondiale, ha
sempre cercato nel vissuto la sua fonte primaria d’ispirazione.
Insieme al suo fedele amico Braque, all’inizio del secolo
scombussolarono e modificarono il colore, le forme e anche le
persone, fino ad allora chiare e definite figure al centro della
tela .
Leiris nel suo libro Il pittore e la modella.
Scritti su Picasso edito dalla casa editrice Abscondita
ci porta per mano nel mondo dell’arte del pittore spagnolo,
un arte frutto di profonde meditazioni.
L’artista trasforma le sue opere, che diventeranno anche
e soprattutto manifestazione fisica dell’atto creativo.
La modella diventa arte, il quadro è solo la rappresentazione
dell’arte stessa .
L’antropologo Leiris (molto vicino al mondo dei surrealisti
e quindi dell’inconscio) ci aiuta a comprendere l’ironia
che vi è dietro a tutto ciò. Grazie ad una scelta
eccellente dei quadri di Picasso, Michel in tre saggi ci svela
un universo nascosto ma affascinante che accomuna tutti i più
grandi pittori e scultori della storia. Pablo vede nella modella
un compimento ancora grezzo delle sue future opere, non solo
un’ispirazione ma anche un elemento essenziale per la
sua ricerca artistica. Un libro affascinante quello di Leiris
che fa riflettere e pensare, il tutto incastonato in un edizione
prestigiosa e graficamente accattivante. Picasso balla con la
sua sposa, con la sua Jacqueline, con la sua arte (la foto che
apre il libro ne è l’emblema). “La pittura
è più forte di me, mi fa fare quello che vuole”,
così disse Picasso nel 1963 e Leiris coglie il pensiero
e lo sviluppa portandoci a riflettere sul significato profondo
e vero di arte. Un arte che parte innanzitutto da una modella.
[alessio
moitre]