“La storia di tutte le maggiori civiltà galattiche
tende ad attraversare tre fasi distinte e ben riconoscibili, ovvero
le fasi della Sopravvivenza, della Riflessione e della Decadenza,
altrimenti dette fasi del Come, del Perché e del Dove.
La prima fase è per esempio caratterizzata dalla domanda
“Come facciamo a procurarci da mangiare”, la seconda
dalla domanda “Perché mangiamo?” e la terza
dalla domanda “In quale ristorante pranziamo oggi?”
Tratto da
una fortunata serie radiofonica dell’inglese BBC, scritto
da Douglas Adams all’inizio degli anni Ottanta, Guida
Galattica per gli Autostoppisti è stato riconosciuto
da subito come una pietra miliare dell’humor e della parodia
di quel genere tanto caro ad Asimov. Questo è il primo
di una serie completa di libri, tutti incentrati sulla stessa
storia e con gli stessi protagonisti, a cui seguono Ristorante
al Termine dell'Universo, La Vita
l'Universo e Tutto Quanto, Addio
e Grazie per tutto il pesce, e Praticamente
Innocuo. Le prime, rassicuranti parole stampate a lettere
cubitali sulla copertina del libro più venduto dell’universo,
la Guida Galattica per gli Autostoppisti,
sono: “Non fatevi prendere dal panico”.
Raccomandazione azzeccata, pensando a tutte le disavventure
cui possono andare incontro gli autostoppisti. Scritta a più
mani da questi ultimi nel corso dei vari viaggi, è al
tempo stesso una guida affidabile, veloce e sicura. Inoltre,
particolare non trascurabile, è anche un libro abbastanza
economico. Ford Perfect, alieno intrappolato sulla Terra da
una quindicina d’anni, ne ha infatti una copia, aspettando
che un’astronave possa prenderlo a bordo per poter così
continuare il suo viaggio. Un problema, però si profila
all’orizzonte: la Terra sta per essere ridotta ad un cumulo
di polvere vagante, e nessuno, apparentemente, può salvarla
dal destino del resto dell’umanità, fino a due
secondi prima della distruzione. Fortunatamente Ford, nel salvarsi,
porta con se un amico, Arthur Dent, il quale, totalmente spaesato
(non capita di perdere la casa, il pianeta e scoprire che il
migliore amico è un autostoppista delle galassie nello
stesso giorno, in effetti) si ritrova ad essere un autostoppista
a sua volta.
Trattandosi dell’unico essere umano rimasto nell’intera
galassia, e sballottato qua e la da situazioni paradossali,
fra il suo amico le cui cose più strane appaiono quantomeno
ovvie, un improbabile presidente a due teste, una donna misteriosa,
e un robot in costante crisi depressiva il cui argomento preferito
sono le lamentele, l’unico punto di appoggio per Arthur
resta proprio la Guida Galattica per gli
Autostoppisti.
Sfruttando un linguaggio semplice e diretto invece di descrizioni
complesse e paroloni (il che, al giorno d’oggi, è
un grandissimo pregio) e frasi di grande efficacia, Adams descrive
un mondo tanto improbabile quanto divertente. Non è il
capolavoro assoluto nel suo genere, ma grazie alla scorrevolezza,
e alle frasi come di crudele e divertita ironia, la lettura
si rivela piacevole e divertente. Nonostante nella traduzione
italiana abbia perso un po’ (forse il fatto che sia stato
scritto negli anni Ottanta e pubblicato in Italia quattordici
anni dopo ha influito), gli intrecci e le introduzioni create
“per caso” da pezzi estrapolati dalla Guida, accendono
l’attenzione e la mantengono ben viva man mano che proseguono
le pagine. Consigliato a tutti.
[daniela
montella]
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Douglas
Noel Adams (1952-2001), ha studiato letteratura inglese
al St John's College di Cambridge dedicandosi presto alla
sceneggiatura di serial radiofonici. Ecologista ma anche
appassionato di scienza e filosofia, si è presto
dedicato alla sceneggiatura di serial radiofonici. Nel
1979 ha pubblicato The Hitchhiker's
Guide to the Galaxy (Guida
galattica per autostoppisti). A questo seguirà,
tra gli altri, Ristorante al termine
dell'Universo, anch'esso legato alle avventure
di Arthur Dent e Ford Prefect, surreali e irriverenti
viaggiatori delle galassie. |
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