Guida galattica per autostoppisti
Titolo originale
The Hitchhiker's Guide to the Galaxy
Autore
Douglas Adams
Anno
1979
Editore
Mondadori
“La storia di tutte le maggiori civiltà galattiche tende ad attraversare tre fasi distinte e ben riconoscibili, ovvero le fasi della Sopravvivenza, della Riflessione e della Decadenza, altrimenti dette fasi del Come, del Perché e del Dove. La prima fase è per esempio caratterizzata dalla domanda “Come facciamo a procurarci da mangiare”, la seconda dalla domanda “Perché mangiamo?” e la terza dalla domanda “In quale ristorante pranziamo oggi?”

Tratto da una fortunata serie radiofonica dell’inglese BBC, scritto da Douglas Adams all’inizio degli anni Ottanta, Guida Galattica per gli Autostoppisti è stato riconosciuto da subito come una pietra miliare dell’humor e della parodia di quel genere tanto caro ad Asimov. Questo è il primo di una serie completa di libri, tutti incentrati sulla stessa storia e con gli stessi protagonisti, a cui seguono Ristorante al Termine dell'Universo, La Vita l'Universo e Tutto Quanto, Addio e Grazie per tutto il pesce, e Praticamente Innocuo. Le prime, rassicuranti parole stampate a lettere cubitali sulla copertina del libro più venduto dell’universo, la Guida Galattica per gli Autostoppisti, sono: “Non fatevi prendere dal panico”. Raccomandazione azzeccata, pensando a tutte le disavventure cui possono andare incontro gli autostoppisti. Scritta a più mani da questi ultimi nel corso dei vari viaggi, è al tempo stesso una guida affidabile, veloce e sicura. Inoltre, particolare non trascurabile, è anche un libro abbastanza economico. Ford Perfect, alieno intrappolato sulla Terra da una quindicina d’anni, ne ha infatti una copia, aspettando che un’astronave possa prenderlo a bordo per poter così continuare il suo viaggio. Un problema, però si profila all’orizzonte: la Terra sta per essere ridotta ad un cumulo di polvere vagante, e nessuno, apparentemente, può salvarla dal destino del resto dell’umanità, fino a due secondi prima della distruzione. Fortunatamente Ford, nel salvarsi, porta con se un amico, Arthur Dent, il quale, totalmente spaesato (non capita di perdere la casa, il pianeta e scoprire che il migliore amico è un autostoppista delle galassie nello stesso giorno, in effetti) si ritrova ad essere un autostoppista a sua volta.
Trattandosi dell’unico essere umano rimasto nell’intera galassia, e sballottato qua e la da situazioni paradossali, fra il suo amico le cui cose più strane appaiono quantomeno ovvie, un improbabile presidente a due teste, una donna misteriosa, e un robot in costante crisi depressiva il cui argomento preferito sono le lamentele, l’unico punto di appoggio per Arthur resta proprio la Guida Galattica per gli Autostoppisti.
Sfruttando un linguaggio semplice e diretto invece di descrizioni complesse e paroloni (il che, al giorno d’oggi, è un grandissimo pregio) e frasi di grande efficacia, Adams descrive un mondo tanto improbabile quanto divertente. Non è il capolavoro assoluto nel suo genere, ma grazie alla scorrevolezza, e alle frasi come di crudele e divertita ironia, la lettura si rivela piacevole e divertente. Nonostante nella traduzione italiana abbia perso un po’ (forse il fatto che sia stato scritto negli anni Ottanta e pubblicato in Italia quattordici anni dopo ha influito), gli intrecci e le introduzioni create “per caso” da pezzi estrapolati dalla Guida, accendono l’attenzione e la mantengono ben viva man mano che proseguono le pagine. Consigliato a tutti.
[daniela montella]

Douglas Noel Adams (1952-2001), ha studiato letteratura inglese al St John's College di Cambridge dedicandosi presto alla sceneggiatura di serial radiofonici. Ecologista ma anche appassionato di scienza e filosofia, si è presto dedicato alla sceneggiatura di serial radiofonici. Nel 1979 ha pubblicato The Hitchhiker's Guide to the Galaxy (Guida galattica per autostoppisti). A questo seguirà, tra gli altri, Ristorante al termine dell'Universo, anch'esso legato alle avventure di Arthur Dent e Ford Prefect, surreali e irriverenti viaggiatori delle galassie.