“Ci
sono due strade da percorrere in queste situazioni. La prima
segue le regole della raffinata tecnica dell’imbroglio.
La seconda quelle ancora più perfide della verità.”
Dal Veneto alla Sardegna Carlotto e Abate ci mostrano una nuova
frontiera della criminalità: la sofisticazione alimentare.
Gigi Vianello, self made man, proprietario dello “Chez
Momò”, ristorante di copertura segnalato dalle
più importanti riviste gourmet, in realtà commercia
illegalmente con partite di cibo piene di antibiotici, diossine,
parassiti e altre sostanze nocive. Attraverso delle particolari
procedure vengono rivendute a basso prezzo nei supermercati
superando tranquillamente i controlli di qualità.
Senza scrupoli, avido, opportunista, questo imprenditore di
uova marce e polli alla diossina in alcuni tratti ci appare
anche simpatico, accattivante, affascinante, forse per la sua
eterocromia alla David Bowie, forse per il suo romanticismo
che si esprime quando immagina la sua vita come in un film,
con tanto di colonna sonora per ogni avvenimento, e questo ci
inquieta.
La sua superficialità, la sua ironia, la sua freddezza
e sagacia, il suo saperci fare con le donne ci colpisce, così
come ci intrigano le feste in costa Smeralda, la bella vita.
Ma poi passa il segno, esagera e ci disgusta, come gli alimenti
che vende, come la “buona società” che frequenta.
Degenerazione alimentare e morale. E di certo i personaggi che
lo circondano non sono da meno, tutti detestabili, tutti sopra
le righe, tutti rapiti dalla chimera della fama e abbagliati
dal lusso e dal denaro.
Un ritratto fedele e concreto di una fetta di questa nostra
società che non vogliamo vedere ma che esiste. E il romanzo
ce la mostra, così com’è, senza orpelli,
cruda e fredda. La lettura scorre piacevolmente e ci coinvolge,
colpisce duro a volte. E tra tradimenti, delitti, spacconate,
colpi di scena c’è la musica. Anche qui, come negli
altri libri di Carlotto ci fa compagnia e scandisce il ritmo
delle vicende, ci aiuta a calarci nell’atmosfera giusta,
è il termometro degli avvenimenti.
La fine di Gigi Vianello sembrerebbe proprio quella che si dice
una brutta fine ma non ci basta, non ci convince, forse perché
non è abbastanza o forse perché per lui potrebbe
esserci una via d’uscita. Emblema dell’impunità
della nostra italietta... Aspettiamo curiosi (o fiduciosi?)
il sequel.
[francesca
bompadre]
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Francesco
Abate nasce a Cagliari nel 1964. È giornalista
e dj nei club dell’isola col nome di Frisko. Come
scrittore pubblica nel 1998
Mister Dabolina,
il suo primo romanzo (Castelvecchi). Sono seguiti nel
2003 Il cattivo cronista
(Il Maestrale), nel 2004
Ultima di campionato,
da un soggetto vincitore del premio Solinas (Il Maestrale,
nel 2006 riedito da Frassinelli) e, nel 2006, Getsemani
(Frassinelli). Insieme a Massimo Carlotto ha scritto Catifish
(Aliberti). |
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Massimo
Carlotto è nato a Padova nel 1956 e vive in Sardegna.
Scoperto dalla scrittrice e critica
Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 con il romanzo
Il fuggiasco (e/o).
Per la stessa casa editrice
ha scritto, oltre ad Arrivederci
amore ciao (secondo posto
al Gran Premio della Letteratura Poliziesca in Francia
2003), i seguenti romanzi: La
verità dell’Alligatore,
Il mistero di Mangiabarche, Le
irregolari, Nessuna cortesia
all’uscita, Il corriere
colombiano, Il maestro di
nodi, L’oscura immensità
della morte e, nel 2006,
La terra della mia anima.
Con Marco Videtta ha scritto Nordest.
È anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora
con quotidiani e riviste.
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