Inquietudine,
la sottile corrente di paura e sospetto che si insinua e pervade
la mente, tenendola vigile e attiva, come un animale che fiuta
il pericolo, sentendosi sempre sull’orlo di un attacco
improvviso e inaspettato. Questo il sentimento che dà
il nome al romanzo e che esprime il filo conduttore del racconto,
lo status perenne di Eva Delektorskaja, affascinate spia di
origine russa, divenuta ormai una tranquilla e irreprensibile
signora inglese di mezza età, dal nome Sally Gilmartin.
In un pomeriggio afoso e soffocante di fine estate, Sally decide
di svelare la sua vera identità alla figlia, venuta a
trovarla come ogni week-end insieme al figlioletto Jochen nella
sua villa sperduta nel verde di un piccolo centro della campagna
inglese. Un raccoglitore di cuoio, semplice e logoro. È
tutta lì, racchiusa tra quelle pagine, la sua vera storia,
tenuta nascosta per anni. “Vita di Eva Delektorskaja”
è il titolo del diario che consegna alla figlia, avendo
cura, però, che ne legga solo un paragrafo alla volta,
dosando le notizie per gradi, quasi volesse mantenere suspence
sulla sua vita ancora per un po’. Ma quale è il
motivo che ha spinto Eva a rivelare il suo passato? Perché
proprio adesso si è decisa a raccontare tutto? La narrazione
inizia così a susseguirsi vertiginosa, alternando, capitolo
dopo capitolo, la sonnolenta vita di provincia nel cuore dell’Inghilterra
in cui vive adesso Sally e le pericolose vicende dell’agente
segreto Eva durante la seconda guerra mondiale.
Già dalle prime righe si entra totalmente, con la mente
e con il corpo, nel libro, nelle atmosfere e nei paesaggi dell’Inghilterra
di cui sembra sentirne le fragranze, negli intrighi dell’intelligence,
attraverso i pensieri e le vicende della bella e sofisticata
donna spia, quasi come se i personaggi della storia fossero
davanti ai nostri occhi in carne ed ossa. Un libro che è
riduttivo chiamare romanzo in quanto fornisce informazioni storiche
accurate e gran parte del materiale che contiene è basato
su fatti reali anche se poco conosciuti. Un racconto che affascina,
cattura, emoziona. Una figura femminile non facile da dimenticare.
[vanessa
menicucci]
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William
Boyd è nato ad Accra, nel Ghana, il 7 marzo del
1952 e vive oggi a Londra. È considerato uno dei
grandi scrittori inglesi viventi. Il suo primo romanzo,
A God Man in Africa (1981),
ha vinto il Whitbread First Novel Award e il Somerset
Maugham Award. Tra le sue opere si segnalano: Come
neve al sole (1987), Brazzaville
Beach (James Tait Black Memorial Prize 1990), Un
pomeriggio blu (Sunday Express Book of the Year
1993, Los Angeles Times Book Prize 1996). |
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