Quante
volte ci sarà capitato, sapendo dai media dell’ennesima
vincita multimilionaria alla lotteria di turno, di chiederci
se non sia possibile individuare un sistema che ci permetta
di prevedere i numeri in uscita, o che il biglietto vincente
sarebbe stato venduto in qualche sperduto autogrill delle valli
bergamasche?
Adam Fawer gioca piacevolmente con questo lato dell’immaginario
collettivo, chiamato dai probabilisti del diciannovesimo secolo
“il demone di Laplace”, demone che in questo romanzo
prende le sembianze di David Caine. Probabilista e giocatore
d’azzardo, finito nei guai per debiti di gioco contratti
con la mafia russa, accetta per soldi di sottoporsi alla somministrazione
di un farmaco sperimentale, che al pari del ragno di Peter Parker
lo trasforma in una sorta di supereroe, capace di prevedere
gli eventi prima che questi si verifichino, e quindi di pilotarli.
Questo romanzo (opera prima, cerchiamo di perdonare qualcosa
all’autore) ha tutti gli ingredienti fondamentali del
thriller, ma spesso si lascia un po’ andare a tentazioni
di genere, introducendo momenti dal forte impatto spettacolare,
ma dal gusto eccessivamente Hollywoodiano.
In conclusione ciò che più convince è forse
in quei momenti che potremmo, senza esagerare, definire di divulgazione,
che ad un amante delle leggi della Probabilità possono
risultare senz’altro piacevoli. [danilo
buratti]
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Adam
Fawer, economo e statistico, lascia di recente l’attività
accademica e il mondo degli affari per dedicarsi a tempo
pieno alla letteratura. Improbable
è il suo romanzo d’esordio. |
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