Barcellona,
1988: in una città sconvolta dalle speculazioni e dai
cantieri legati alla preparazione delle Olimpiadi del 1992,
la grande squadra di calcio locale riceve una lettera anonima
alquanto delirante nella quale si afferma che Jack Mortimer,
stella del calcio inglese appena acquistata dal club, verrà
ucciso all'imbrunire. La polizia sembra prendere sul serio la
minaccia, e i dirigenti della squadra, comprensibilmente preoccupati,
decidono di affidare al detective privato Pepe Carvalho un'indagine
parallela.
Celeberrima creazione di Vázquez Montalbán, Pepe
Carvalho è un ex agente CIA, innamorato della sua Barcellona
e accompagnato lungo quel districato percorso che è la
sua vita, da personaggi a dir poco anomali: Chards, prostituta
squillo, che in fondo è la donna che sente sua; Biscuter,
vecchio compagno di prigionia e ora precario maggiordomo tuttofare;
Enric Fuster, vicino di casa e amministratore delle sue incerte
fortune, ma soprattutto testimone prezioso e abbastanza ignaro
di incontri delicati e cene addirittura pericolose. Ha detto
una volta: “Sherlock Holmes suonava il violino. Io
cucino”. Porta spesso con sé, ma preferibilmente
nel cruscotto della macchina, una pistola e, in qualche raro
caso, un coltello a serramanico. Ha una biblioteca non indifferente
di libri, a quanto pare, tutti abbastanza già letti o
sfogliati, ma come in un'epoca molto lontana della vita.
Pepe si dimostra, anche e soprattutto in questo romanzo, un
personaggio complesso e ricco di sfumature. Mai prevedibile,
mai banale, sa unire allo scetticismo dell'intellettuale il
rigore etico dell'uomo comunque profondamente coinvolto nei
problemi del suo tempo: un uomo che non sa e non vuole reprimere
né la speranza in un mondo più giusto, più
onesto, più pietoso, né la sua trascinante, ingenua,
contagiosa gioia di vivere e di godere. Comincia così,
per l'investigatore-gastronomo, una lunga e complicata indagine
nel mondo del football spagnolo, durante la quale egli avrà
ampio modo di manifestare la pigra ironia, l'acuto disincanto,
la quieta ma non rassegnata indignazione che lo contraddistinguono;
e insieme la sua eccezionale penetrazione psicologica, che gli
consentirà di risolvere il caso incrementando il bottino
di vittorie professionali, ma anche la quota di disillusione
sulla qualità e sul destino della natura umana.
Un testo avvincente, in un periodo in cui lo sport più
popolare illumina il mondo, in trepidante attesa, con le sue
stelle più lucenti, ma che al contempo vede addensarsi
all’orizzonte le nubi più nere.
[francesco
milito]
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Manuel
Vázquez Montalbán è nato a Barcellona
nel 1939. È autore di testi di poesia e narrativa,
espressioni artistiche che ha scandagliato con maestria,
e di un fortunato ciclo di polizieschi. Saggista e giornalista,
acuto osservatore dell'evoluzione morale e civile della
società spagnola, è stato insignito di numerosi
riconoscimenti, tra cui il Premio Racalmare, assegnatogli
a Palermo nel 1989 da una giuria presieduta da Leonardo
Sciascia. È conosciuto in tutto il mondo grazie
alla serie di suoi romanzi dedicati al detective Pepe
Carvalho, un personaggio cui la "barcellonesità"
non ha impedito di essere apprezzato in tantissimi paesi,
perfino in Cina. Ma Manuel Vázquez Montalbán
non ha scritto soltanto i venti romanzi che compongono
la “serie Carvalho”. Egli è noto proprio
per la sua prolificità: ha scritto e scrive poesia,
saggi di sociologia, politica, attualità, letteratura,
pochi indimenticabili romanzi indipendenti dal ciclo Carvalho,
pièces teatrali e una enorme quantità di
articoli per diversi giornali spagnoli e non. |
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