I vampiri
esistono! Se non come esseri viventi (o, ad essere proprio pignoli,
non-viventi), allora, come personaggi che animano l’immaginario
collettivo, che stimolano la fantasia più sfrenata dei
ragazzi che hanno smesso di credere a Babbo Natale e alle fate
molto tempo addietro. Non a caso, questo libro rappresenta un
piccolo cult per le generazioni metropolitane più dark,
le quali da questo libro hanno preso ispirazioni per lo stile
nel vestire, nel truccarsi, perfino nel modo di parlare. In
questo libro, il primo di una saga a cui seguono ad esempio
Scelti dalle Tenebre e La
Regina dei Dannati, Louis, un meraviglioso vampiro ormai
perfettamente adattato alla vita del ventesimo secolo, si racconta
senza riserve al registratore di un incredulo giornalista.
Narra della perdita della propria famiglia, dell’incontro
con il bellissimo e sfrenato vampiro Lestat e della vita dissoluta
che insieme hanno condotto, del viaggio dalla vecchia Europa
alla più moderna e giovane America. Il libro prosegue
in una perenne aura di sensualità e di mistero, in cui
le figure si muovono tutte quasi spaesate, prese dal corso degli
eventi e quasi sempre inconsapevoli, quasi come le proprie vittime.
I vampiri, oltre la loro raggelante perfezione, sono anche colti
da dubbi, timori, ansie, domande a cui non sanno dar risposte,
da improvvise crisi immotivate, tramano vendette e compiono
efferati delitti anche nei confronti dei loro simili, restando
tuttavia personaggi magnificamente tormentati, martirizzati
dalla loro stessa condizione, facendoli diventare più
angeli caduti che demoni feroci. Non sono, le loro, le stesse
domande e dubbi che si porrebbe mai un essere umano, e in questo
l’autrice, ben consapevole delle proprie abilità,
è bravissima nel rendere l’immagine del vampiro
più perfetta del mondo stesso in cui continua, nonostante
la morte, a proliferare. Anne Rice descrive, con una immedesimazione
assoluta e in modo terribilmente verosimile, un mondo che per
secoli ha affascinato e spaventato, rivoluzionandolo completamente.
Ha creato un romanzo potentissimo per le emozioni che suscita,
senza ricorrere a particolari paroloni o giochi grammaticali,
affidandosi semplicemente ai propri personaggi. Elimina così
la figura del vampiro grottesco e malvagio la cui presenza può
solo spaventare, sostituendola con figure ambigue, carismatiche,
crudeli ma rese in qualche modo più simpatiche da quel
brandello di umanità che ancora conservano, nonostante
la morte sia loro più amica della vita che avevano vissuto.
La sua scrittura precisa e lineare crea scene di grande effetto,
rendendo la lettura un intimo viaggio nella vita di un immortale
pieno di dilemmi.
Esistono moltissime opinioni su questo libro, ma nessuna usa
mezzi termini: Intervista con il Vampiro
è un libro che si può solo amare o solo odiare,
ma, in entrambi i casi, l’impronta lasciata è indelebile.
[daniela
montella ]
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Anne
Rice è nata ed ha passato la maggior parte della
sua giovinezza a New Orleans (Louisiana), città
in cui sono ambientati molti suoi romanzi. Nel 1961 sposa
Stan Rice (prematuramente morto di cancro nel 2002) ed
è a lui che si deve l'ispirazione per la creazione
del suo personaggio più celebre, il vampiro Lestat
de Lioncourt. Nel 1966 ha una figlia, Michelle, che morirà
di leucemia solo 5 anni dopo. Anne Rice ha scritto diversi
libri, anche sotto due pseudonimi: Anne Rampling e A.N.
Roquelaure. Come Anne Rampling ha scritto Exit
to Eden e Belinda;
come A.N. Roquelaure ha pubblicato The
Beauty Series (una serie di romanzi erotici). Nell'ottobre
del 2005, Rice ha annunciato la fine delle Cronache dei
vampiri con il libro Blood Canticle,
e l'inizio di un nuovo genere di racconti storico-religiosi.
Il suo ultimo romanzo Christ the
Lord: Out of Egypt sarà infatti il primo
di una trilogia che racconterà la vita di Cristo. |
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