«Le persone passano la maggior parte del tempo a guardare al passato», ammoniva John Osborne, celebre autore inglese del dopoguerra. “Trend” la manifestazione di drammaturgia britannica sembra raccogliere l’invito del grande autore inglese e getta nel panorama un po’ imbalsamato della scena teatrale romana la forza dissonante e a volte urticante della sua contemporaneità.
Più esattamente “Trend” è uno degli appuntamenti più stimolanti nel panorama romano, se non nazionale, riguardo la produzione teatrale della scena d’oltremanica. Giunta alla 17 edizione, ideata e curata da Rodolfo di Giammarco “Trend” si svolge dal 18 ottobre al 22 dicembre al teatro Belli nel cuore di Trastevere. Vera e propria lente di ingrandimento sul panorama teatrale contemporaneo della Gran Bretagna, la rassegna offre anche quest’anno angolature espressive sorprendenti e a volte veri e propri pugni nello stomaco o come dice il curatore: «Traumi di storie, terremoti di senso, e tsunami linguistici». Più di due mesi di programmazione 17 titoli e altrettanti autori, oltre 30 artisti coinvolti per un cartellone dove il comune denominatore è: non c’è niente che il teatro non possa mostrare. Si comincia il 18 ottobre con “The Cordelian Dream con Massimo De Francovich, una commedia contemporanea scorretta che mette in luce in filigrana le realtà dei rapporti umani, anche le più sgradevoli. Molto atteso è “Ivan & the Dogs” di Hattie Naylor con Lorenzo Lavia e la regia di Massimiliano Farau: una storia di disperazione e crudo realismo ambientata nella Russia degli anni ’90 che vede protagonisti un bambino di 4 anni, un cane e la Mosca di Boris Eltsin.
In “My Brillant Divorce” di Geraldine Aron ci si trova catapultati in una storia di ordinaria solitudine: una donna dopo venticinque anni di matrimonio viene abbandonata all’improvviso dal marito e dalla figlia. Ma non s’arrende e farà di tutto per uscire da questa situazione depressiva: dai patetici tentativi di riconciliazione, a contattare le help line per aspiranti suicidi, fino alla ricerca del vibratore adatto.
“BU21” di Stuart Slade è il riflesso della grande paura contemporanea: il terrorismo. In una Londra devastata da un attacco 6 sopravvissuti si ritrovano, si raccontano e cercano di elaborare l’accaduto in una sorta di dolorosa terapia di gruppo.
In scena Il 13, 14 e 15 novembre è da segnalare “Not, Not, Not, Not, Not Enough Oxygen” di Caryl Churchill, regia di Giorgina Pi, un viaggio angosciante e dispotico in una Londra talmente inquinata che l’ossigeno diventa un bene primario che si paga a peso d’oro. Per finire questa piccola selezione non poteva mancare un omaggio al mostro sacro del teatro surreale Samuel Beckett. “En attendent Beckett” è un percorso multimediale ideato da Glauco Mauri in cui si approfondisce attraverso testi, poesie e con il capolavoro “L’ultimo nastro di Krapp” e “Atto senza parole”, la poetica grottesca e lirica dell’autore inglese. Come dice lo stesso Mauri: «Le sue favole, dove si ride e si piange ci aiutano a capire meglio questa nostra vita».
E in fondo questo è anche lo scopo ultimo di “Trend”: comprendere meglio, attraverso il teatro, il mondo che ci gira intorno.
TREND
nuove frontiere della scena britannica – XVII edizione
Festival a cura di Rodolfo di Giammarco
18 ottobre – 22 dicembre 2018
Teatro Belli
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