Con il “Corso involontario per l’uso di evidenti debolezze” s’impara a vivere per sempre. O per moltissimo.
O per molto. Comunque a vivere meglio.
Zan zan.
(Lorenzo Gioielli)
Secondo una statistica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno l’1% degli occidentali muore. Il “Corso involontario per l’uso di evidenti debolezze” rivela chi dei presenti allo spettacolo in scena al teatro Brancaccino (14/24 maggio), morirà entro dodici mesi. Partendo da qui, il gruppo LISA avvia l’ironica indagine a proposito della Morte. Per riuscirci va in scena la commedia il “Corso involontario per l’uso di evidenti debolezze”: le reazioni degli spettatori vengono lette dall’ospite, la Morte in persona, che al termine della rappresentazione esprime il proprio insindacabile verdetto. Solo un morituro per sera. Gli altri vanno via sani e salvi. Il “Corso involontario” è in sintesi un corso, involontario, per sfuggire alla Morte per il maggior tempo possibile.
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