Schuberth e le Sorelle Fontana, Germana Marucelli e Mila Schön, Valentino e Simonetta, Capucci e Gattinoni, Fendi, Balestra, Biki, Galitzine, Pucci e Sarli. Abiti, accessori e gioielli in dialogo con opere d’arte. La Roma protagonista del Giubileo del 1950 e delle Olimpiadi del 1960, la città del cinema e dei divi hollywoodiani, di via Veneto e della Dolce Vita, ma anche i paesaggi italiani di Torino, Milano, Firenze, Venezia, Napoli. Questo ed altro propone “Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968” (2 dicembre 2014 – 3 maggio 2015), mostra a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo, Stefano Tonchi che, attraverso la lente della moda, ritrae la cultura italiana in un momento di creatività straordinaria e fa rivivere al MAXXI le atmosfere e gli stili di un periodo che ha contribuito in modo unico a definire il carattere italiano a livello internazionale.
Il dialogo con l’arte contemporanea è esaltato da “VB74” la performance che Vanessa Beecroft ha progettato appositamente per l’inaugurazione della mostra, sul tema dell’identità femminile. In VB74 un gruppo di donne mette in scena la ritualità legata all’essere e all’apparire.
In mostra, tra l’altro, il celebre abito “Pretino”, ispirato alle vesti cardinalizie, sobrio e spiritoso nel contempo, creato per Ava Gardner dalle Sorelle Fontana nel 1955 e ripreso da Anita Ekberg nella “Dolce Vita” di Fellini e uno degli scintillanti abiti di Mina disegnati da Fausto Sarli negli anni Sessanta per il programma televisivo “Studio Uno”. Da sempre ideale complemento degli abiti come espressione di gusto e personalità, anche i gioielli raccontano i fermenti culturali di un’epoca e Bulgari espone una selezione di pezzi unici, come le creazioni Serpenti in oro con diamanti o smalti e una straordinaria collana degli anni ’50 in platino, rubini e diamanti per 70 carati. Arricchiscono la mostra accessori di Ferragamo, Fragiacomo, Gucci e Roberta di Camerino e le fotografie di Pasquale De Antonis, Federico Garolla e Ugo Mulas. A sottolineare la complicità tra arte e moda, in mostra ci sono anche opere di Lucio Fontana, Alberto Burri, Paolo Scheggi, Massimo Campigli, Getulio Alviani, e ancora Carla Accardi e Giuseppe Capogrossi, molte delle quali nella collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, testimonianza della sperimentazione e della grande vitalità creativa di un’epoca eccezionale.
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