Essere stranieri nel proprio Paese. Essere clandestini, essere nemici: diventare “l’altro”. Nel 1949 la Linea Verde divide Gerusalemme in due parti, separando così persone e destini. Attorno agli aromi di caffè e cardamomo, si spandono fra passato e presente le vicende di Nura, palestinese di fede cristiana e del suo amore per l’ebreo Moshe; del giovane palestinese Musa e dell’incontro con una soldatessa israeliana. Moshe e Musa: sia pure declinato in lingue e religioni diverse si tratta del medesimo nome, che si richiama al comune profeta Mosè; anche l’attore è lo stesso, un intenso Pino Petruzzelli che cura la regia. Tra i tavoli e le sedie di un caffè della Città Vecchia si agita inquieta la protagonista (Carla Peirolero): rievocando paure, ricette familiari e ricordi, amori trasversali che si scontrano con i recinti fisici e metaforici. Che cosa fare? Andarsene alla ricerca della libertà, oppure restare per poter ascoltare e raccontare le storie di donne e uomini?

Questo è ciò che narra Paola Caridi in “Gerusalemme senza Dio” e questo è ciò che cantano i Radiodervish con l’album “Cafè Jerusalem”, che al libro della giornalista si ispira. Una notte al Cafè Jerusalem” tenta di intrecciare, con ritmo alterno e sintonia ancora imperfetta, i due elementi: il teatro, su testo scritto dalla stessa Caridi, e la musica, magnificamente interpretata dal gruppo italo-palestinese. I Radiodervish suonano al centro del palco, alle spalle degli attori: un omaggio agli “hakawati”, i tradizionali cantastorie dei caffè arabi.

Un’ora di spettacolo che si disperde come un leggero e frammentato antipasto, in confronto alla testimonianza in prima persona del cantante Nabil Salameh, con la sua esperienza di apolide e ai ricchi sapori del concerto vero e proprio, che segue alla prima parte ravvivando l’atmosfera con note inebrianti. Nella musica dei Radiodervish lo stile di canto mediorientale e strumenti come l’oud e il buzuki si amalgamano ai testi in italiano, arabo, inglese e spagnolo. Con carisma suadente e delicato, Nabil coinvolge il pubblico in un dialogo confidenziale, nella dolce melodia di canzoni che meglio delle parole aiutano a scacciare ostilità etniche e mal d’amore.

TitoloUna Notte al Cafè Jerusalem
AutorePaola Caridi
RegiaPino Petruzzelli
MusicheRadiodervish
InterpretiCarla Peirolero e Pino Petruzzelli.
In scena con musiche dal vivo: Nabil Salameh canto, buzuki e percussioni; Michele Lobaccaro chitarra, basso; Alessandro Pipino tastiere, fisarmonica; Adolfo La Volpe oud, chitarra elettrica; Pippo Ark D’Ambrosio percussioni.
Durata150'
ProduzioneTeatro Stabile di Genova, Festival Suq Genova, Cosmasola
Anno2015
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenaIl 6 aprile 2016 all'Auditorium Parco della Musica - Viale Pietro de Coubertin, 30 - Roma