«Il mio cuore può prendere tutte le forme: è pasto per le gazzelle, è monastero per i cristiani, è tempio per gl’idoli, è la Kaaba del pellegrino, è la tavola della Torà, è il libro del Corano» (Ibn Arabi).
A pochi giorni dall’apertura del Giubileo della Misericordia, chi meglio della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio poteva esprimere oltre ogni differenza religiosa un canto di preghiera universale? Un’invocazione di pace, un originale “Credo” in cui la sintonia fra culture ed etnie diverse si traduce in armonie di voci e strumenti. Così, un liuto arabo dialoga con un violoncello e l’organo si contamina con l’arpa africana, in una sinergia che attraversa le epoche fra arie barocche e bossa nova, vocalizzi, basso elettrico e ninna nanna napoletana. La polifonia è presente anche in un coro di respiri, o perfino interna ad una sola voce con la tecnica del “canto difonico”.
I meravigliosi testi, scritti e scelti dal sacerdote e poeta José Tolentino Mendonça, traggono ispirazione da Fernando Pessoa e Giorgio Caproni, Giordano Bruno e i mistici sufi. Quello dell’Orchestra di Piazza Vittorio è un Credo che loda in portoghese l’imperfezione e la mancanza, «il vulnerabile e l’incompiuto», e racconta in arabo una fede che oltrepassa il tangibile: «Credo nel sole anche quando non lo vedo».
Sul palco sono in nove, fra cantori e musicisti, sotto la direzione di Mario Tronco. Luci a dominanze di blu, niente costumi né corredo scenico. Alle spalle dei protagonisti, la traduzione è affidata a sopratitoli mùtili e parziali; a mo’ di fondale, un pannello grigio con venature nere che in un secondo momento si illumina di sfumature di tramonto, come a disegnare un paesaggio astratto. Un concerto semplice ed emozionante, che con una messa a punto tecnicamente più accurata e un allestimento più ricco, caldo e colorato, potrebbe trasformarsi in uno spettacolo grandioso. L’incanto dei ritmi e delle sonorità invita a creare movimenti e danze che non offuscherebbero anzi amplificherebbero, l’intensità spirituale di questo “oratorio interreligioso”.
Titolo | CREDO dell'Orchestra di Piazza Vittorio |
Autore | Testi originali di José Tolentino Mendonça, e testi tratti da Ibn Arabi, Giordano Bruno, Giorgio Caproni, Zvi Kolitz, Fernando Pessoa |
Regia | direzione artistica e musicale Mario Tronco |
Musiche | Orchestra di Piazza Vittorio, Gioachino Rossini, Benjamin Britten, Guillaume de Machaut, canti sufi |
Scene | Lino Fiorito |
Suono | Angelo Elle |
Luci | Daniele Davino |
Interpreti | Houcine Ataa, Viviana Cangiano, Danilo Lopes da Silva, Kyung Mi Lee, Kaw Dialy Madi Sissoko, Pino Pecorelli, Leandro Piccioni, Raffaele Schiavo, Ziad Trabelsi |
Durata | 60' |
Produzione | Produzione artistica e arrangiamenti di Mario Tronco, Leandro Piccioni, Pino Pecorelli |
Coproduzione | Accademia Filarmonica Romana in collaborazione con Teatro Olimpico in coproduzione con Festival Todos (Lisbona) e Vagabundos |
Anno | 2015 |
Genere | oratorio interreligioso |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
In scena | 17 dicembre 2015 al Teatro Olimpico |
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