Michela Murgia

Mi è stato regalato per Natale “Istruzioni per diventare fascisti” di Michela Murgia. Ho subito valutato le due opzioni possibili in caso di regalo non desiderato o non corrispondente: riciclo o con un po’ di faccia tosta chiedere lo scontrino per cambiare il libro. Poi invece ho ceduto al ragionamento. L’impressione negativa della Murgia è data dalle sue apparizioni televisive così piene di sé, così poco tollerante con chi la pensa diversamente da lei, così cariche di perfidia, così scariche di umanità e di senso dell’umorismo. Insomma una donna che come si dice a Roma “se la tira” intellettualmente.

Però spesso la televisione inganna e le persone appaiono per quello che devono rappresentare, non per quello che sono. Un attore che interpreta Iago magari nella vita reale è la persona più buona del mondo. Magari Michela Murgia aldilà delle sue monocorde e prevedibili apparizioni, ha scritto un libro sorprendente e ricco di sfumature.

E quindi non ho riciclato e ho letto.

L’idea è interessante, si tratta di una serie di consigli affinché la società contemporanea italiana (e non, probabilmente) possa finalmente togliersi la maschera e abbracciare convinta l’ideologia fascista e farsi guidare globalmente da essa, fin negli aspetti più reconditi della vita quotidiana. L’approccio è quello giusto, non una satira volgare ma una sorta di pamphlet pervaso da un’ambiguità di fondo che rende molto più penetrante la lettura. L’estensore non è una macchietta in orbace e camicia nera che scrive in maniera ridicolmente retorica, no, è una persona che ci parla in qualche modo spiazzandoci, c’è una logica, c’è un filo, siamo, certo, sulle soglie di quello che volgarmente si chiama “provocazione” ma c’è qualcosa di più, si sente, pur non condividendone la sostanza, la potenzialità attrattiva di una simile presa di posizione. Parafrasando Polonio, c’è del metodo in quell’ideologia.

Tutta la prima parte quindi, funziona, è interessante e in qualche maniera maieutica.

Poi però questa ambiguità creativa, questo tono sospeso lentamente si perde, i riferimenti con l’attualità spiccia (gli ottanta euro, gli stranieri etc) si fanno sempre più stringenti e comprensibili fino a diventare una sorta “j’accuse” generale della società odierna destrorsa e antidemocratica a mio modo di vedere molto sterile o comunque piuttosto ordinaria. Si perde il respiro narrativo, l’idea iniziale si trasforma in un acido atto di accusa un po’ fine a se stesso. Come se la Michela Murgia scrittrice, incisiva dopo un buon avvio, avesse lasciato campo libero alla Michela Murgia prevedibile opinionista televisiva.

Un’occasione mancata e visto le premesse e i tempi che effettivamente corrono, è un vero peccato.

TitoloIstruzioni per diventare fascisti
Titolo originaleid.
AutoreMichela Murgia
GenereStoria
Anno2018
Casa editriceEinaudi
Pagine100
Prezzo12 euro