«Timeo Danaos et dona ferentes». La celebre storia del cavallo di Troia non è citata nell’Iliade, che si ferma ai funerali di Ettore ed è sinteticamente raccontata nell’Odissea, mediante i versi dell’aedo Demodoco alla corte di Alcinoo. È invece con il 2° canto dell’Eneide che trova un’ampia e appassionata narrazione; non dal punto di vista dei vincitori, ma degli sconfitti: attraverso i ricordi del troiano Enea, riuscito a scampare alla distruzione della città dopo essersi coraggiosamente battuto ed ora ospite della regina di Cartagine, Didone. Comincia così un articolato flashback: ed è una vera e propria sceneggiatura cinematografica ante litteram quella forgiata dal poeta latino, con passaggi lirici e dettagli cruenti, zoomate e campi lunghi, suspense e scene di battaglia.
Per questa prima tappa del Festival “Flautissimo” Massimo Popolizio, assieme ai musicisti Stefano Saletti e Barbara Eramo, si pone al servizio del testo restituendone la potenza visiva, immaginifica, attraverso la sola forza sonora, andando a trovare anche nei registri più profondi e ruvidi della voce la chiave per interpretare la dimensione mitica, nobile e ancestrale dei versi di Virgilio. Un approccio semplice che segue la classica struttura della lettura recitata, intervallata e a tratti accompagnata dalle suggestioni musicali che riportano con canti e strumenti dalla foggia antica ad una Grecia mediorientale che si contamina con l’Asia minore di Ilio.
Titolo | Eneide, Canto II. La caduta di Troia |
Autore | Virgilio |
Musiche | Stefano Saletti |
Interpreti | voce recitante: Massimo Popolizio voce: Barbara Eramo chitarre oud e bouzouki: Stefano Saletti |
Durata | 60' |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
In scena | 30 ottobre 2017 al Teatro Piccolo Eliseo - Via Nazionale, 183 - Roma |
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