Trasportare a teatro una serialità di matrice televisiva. Ci è riuscito qualche anno fa il drammaturgo argentino Rafael Spregelburd con la teatro-novela in dieci episodi “Bizarra” ed ora ci prova Simone Ranucci con “Anna O“.

Anna O (parte 1)” è pensata come la puntata pilota di una serie teatrale, e quindi, come avviene per i pilot televisivi, ci si aspetta un concentrato di idee e trovate, che faccia capire il senso dell’operazione complessiva ed invogli lo spettatore a seguire gli episodi successivi. Tuttavia, nelle dinamiche fra i tre protagonisti la partenza si muove un po’ incerta fra sit-com all’americana e teatro dell’assurdo. Anna O., che per la scelta del nome rimanda agli studi sull’isteria di Sigmund Freud, è affiancata dall’amico che tende a non prendere nulla sul serio e dall’amica regista che invece si prende anche troppo sul serio: in un gioco metateatrale (o meglio, di cinema nel teatro), la ragazza riprende costantemente tutto con la sua telecamerina ed insiste per convincere i due a provare e riprovare una scena del film. I tre giovani sono specchio di una generazione che non vuole crescere, si crogiola nelle velleità artistiche e si bea della propria colta inettitudine; incapace perfino di decidere il gusto della pizza, ma che di fronte agli estranei si vergogna della propria instabilità ed arriva addirittura ad inventare finti matrimoni pur di mascherare una condizione precaria e inconcludente. Così, però, “Anna O (parte 1)” finisce per assomigliare al film che la regista sta girando: parla di tutto e di niente, ha una trama anche se sembra che non ci sia.

Se l’inizio del primo episodio tende dunque ad avvitarsi su se stesso e sulle pause dei protagonisti, è nel finale che si intravede una chiave originale e accattivante, quando il megafono si fa portavoce di un anti-comizio che ribalta i comuni stereotipi sul lavoro, la crisi e la disoccupazione. Ecco la direzione in ci auguriamo si sviluppino le prossime puntate.

TitoloAnna O (parte 1)
AutoreSimone Ranucci
RegiaGiulia Aleandri
MusicheUlisse Poggioni
SceneMarta Pasquetti
CostumiMarta Pasquetti
InterpretiGiulia Aleandri, Simone Ranucci, Veronica Scudo
Durata35'
ProduzioneAssociazione Gabinete Italia
Generecommedia
Applausi del pubblicoRipetuti
CompagniaCompagnia LesMistons
In scenaRoma Fringe Festival 2015 - 7 giugno ore 22.00 – 10 giugno ore 20.30 – 12 giugno ore 23.30 – Palco C - Parco Adriano, giardini di Castel Sant'Angelo, Roma