“Mi sento come un canarino chiuso nella sua gabbietta. Mi fanno uscire a seconda di quello che devo fare, mangio e poi mi rimettono dentro!”. Max Giusti è un fiume in piena. Il 20 febbraio debutta in prima nazionale al Teatro Olimpico di Roma con lo spettacolo “Mettici la faccia” e, nonostante sia impegnato su vari fronti televisivi – “Quelli che…”, le riprese della nuova serie di “Distretto di polizia” e la conduzione di “Stile Libero” – non ha voluto saltare l’appuntamento con il pubblico romano.
Come mai ha deciso di proporre uno spettacolo comico inedito?
Dopo aver interpretato per quattro anni le commedie musicali di Garinei e Giovannini, ho sentito il bisogno, la necessità di mettermi in gioco. Ho chiamato i miei collaboratori di sempre, il gruppo di lavoro originario degli anni del cabaret romano, come l’autore Paolo Mariconda e Stefano Fabrizi e ho detto loro cosa volevo fare: metterci la faccia. Questa è la prima volta in cui prendo posizione.A questo proposito, cosa significa il titolo dello show?
Esprime in pieno la mia poca voglia di diplomazia, il desiderio di espormi, di dire cosa e come la penso. In genere, in particolar modo in televisione, filtro quello che dico utilizzando la faccia di altri. Questa volta ci sono io e farò dei nomi. Speriamo mi lascino in scena per le tre settimane previste sul cartellone!
Qual è l’impostazione dello spettacolo?
Sono due ore, un atto unico: una seduta psicanalitica! Oltre a me, in scena c’è un’orchestra composta da otto elementi. La linea musicale l’ho scelta ad hoc: interpreto canzoni di Ivano Fossati, Lucio Dalla e Lucio Battisti, ma inserendoci riff di canzoni anni Settanta. Ci sarà da divertirsi, anche perché amo cantare. In televisione non me lo permettono: credono che il canto faccia calare l’audience. Sul palco mi sfogo! Le scene di Attilio de Luca sono molto belle, eleganti, quasi non me le merito.
In scena ci sono le caricature, i suoi cavalli di battaglia?
Non voglio deludere chi mi segue in tv, quindi propongo i miei personaggi, ma non voglio velare tutto. Dico solo che porterò sul palcoscenico quattro personaggi, di sicuro Clemente Mastella e Claudio Lotito. Gli altri li scopriranno i presenti in sala.
È prevista la presenza di Stefano Ricucci?
Non rispondo. Ci tengo a precisare che devo ringraziarlo. Mi ha mandato degli avvisi di querela: mi ha finalmente reso un comico credibile! Non ho nulla contro di lui, anzi. Sono convinto che i suoi avversari non fossero meglio di lui… In fondo è il Tony Hadley italiano degli Spandau Ballet!.
Cosa l’ha spinta a “metterci la faccia”?
A 38 anni penso alla politica, che dovrebbe essere una missione, come quella dei medici e mi chiedo: “Quella di Berlusconi e Prodi, della destra e della sinistra, è una battaglia di idee o di potere?”. Ebbene, on stage la platea ascolterà le mie riflessioni, le mie battute ironiche sulla realtà che ci circonda.
È prevista una tournée?
Per ora no. Sono impegnato su troppi fronti, devo riprendere fiato. Il prossimo anno andrò in giro per l’Italia. Questo all’Olimpico è uno sfogo che non ho potuto reprimere.
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