Stomp, cioè “camminare con passo pesante”, è il titolo perfetto per una potentissima “baraonda” ritmica urbana che, nonostante i 25 anni di attività, è più travolgente e fresca che mai. Era il 1991 e a Brighton, dalle menti geniali dei percussionisti Luke Cresswell e Steve McNicholas, nasce questa appassionata celebrazione del ritmo in ogni sua forma: il successo fu immediato e ancora oggi Stomp vanta produzioni stabili a New York e Londra e tour regolari ai quattro angoli del globo.
Non è uno spettacolo narrativo quello sbarcato al Brancaccio, ma una sequenza (quasi) ininterrotta di danza, ritmo e in qualche modo anche esilarante pantomima, dove la parola è bandita e qualsiasi oggetto del quotidiano rivela la sua anima musicale. Lavabi, palloni, accendini, tubi, pentole e gli ormai sdoganati bidoni di alluminio diventano strumenti in scena, oltre al corpo umano in tutte le sue possibili espressioni, mostrando una contemporaneità capace di trarre vita (il ritmo è vita stessa, sembrerebbe il sottotesto naturale) perfino da ciò che considereremmo spazzatura. Lo sfondo non è né colorato né rassicurante: un intreccio di tubi vecchi, bidoni vari, grate e tutto ciò che può ricondurre ad un paesaggio urbano industriale degradato costituisce la scenografia, animata anch’essa nei più svariati modi dai corpi degli abili performers. Nonostante però l’effetto non proprio dei più colorati, Stomp è un inno alla vita, alla gioia, all’energia e anche un invito a trasformare il grigiore che ci circonda in arte, partendo dai suoi scarti. L’arte contemporanea lo ha già fatto, ma repetita iuvant.
Inutile sottolineare la precisione che accompagna la realizzazione di uno spettacolo del genere, dove un microscopico errore può annullare la perfezione di un fragilissimo meccanismo corale. Ciò che veramente colpisce è che ci sia spazio per variazioni sul tema: i 7 performers in scena collaborano come un unico corpo alla resa ritmica e coreutica, ma non all’unisono, bensì come ingranaggi diversi, ognuno con la propria personalità, le differenze di stile e la propria anima. Anche nei momenti corali, non è un ensemble compatta quella che abbiamo davanti, ma un gruppo di solisti ben definiti. Il risultato è spettacolare.
La vera incognita della serata è il pubblico, chiamato a partecipare a qualche composizione ritmica e guai a sbagliare! Le conseguenze possono essere inaspettate sia per la sala che per i performers. Più di 90 minuti di pura energia, portati avanti con ironia ed intelligenza in uno show che è una festa e una continua sorpresa. Unico nel suo genere. Semplicemente perfetto.
Titolo | Stomp |
Autore | Luke Cresswell, Steve McNicholas |
Regia | Luke Cresswell, Steve McNicholas |
Coreografie | Luke Cresswell |
Durata | 90' |
Produzione | Stomp Production, Glynis Henderson Productions, Terry Chegia |
Genere | Danza |
Applausi del pubblico | Fragorosi |
Compagnia | Stomp |
In scena | Fino al 20 maggio al Teatro Brancaccio |
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