Ci sono pellicole che fanno riflettere, andando oltre le loro stesse intenzioni. E’ il caso di Walking on Sunshine, una pellicola balneare, un’ottimo spot per la Regione Puglia – grazie al lavoro dell’Apulia Film Commission – che vedrà aumentare il turismo di stampo anglosassone, meno per il Paese Italia. Si perché all’alba del 2014 il nostro Belpaese viene dipinto attraverso stereotipi fermi agli Anni Cinquanta. Ora lo sceneggiatore non è di certo Scott Fitzgerald quindi non si può chiedere troppo, ma manca solo la tovaglietta da osteria a quadroni bianchi e rossi per completare il quadro.
In primo piano l’assoluta pretestuosa tramina alla Sapore di Mare nostrano, dove due sorelle innamorate l’una all’insaputa dell’altra dello stesso ragazzo sebbene in tempi diversi, si troveranno a fare a gara a mollare il bel Toy-Boy nelle braccia della rispettiva piuttosto che a conquistarne il cuore. Ma quando in scena entra l’insistente ex di una delle due, la quadratura del cerchio è completa e basta poco affinché ciò che ci aspettiamo si materializzi sullo schermo. Tutto troppo facile, tutto troppo scontato.
Detto questo la pellicola non è da buttar via insieme all’acqua sporca. Walking on Sunshine mira a ripetere la fortunata operazione di Moulin Rounge (2001). Ma i registi dietro alla macchina da presa Dania Paquini e Max Giwa non sono Buz Lurhmann e le due protagoniste Annabel Scholey e Hannah Arterton non si avvicinano neanche lontanamente a Nicole Kidman e Ewan McGregor.
Eppure l’idea di usare qui delle hit degli Anni Ottanta rivisitandole musicalmente ed usandono i testi come veri dialoghi e snodi narrativi intrigherà e non poco i 30/40enni che si ritroveranno pezzi di colonne sonore delle loro vacanze adolescenziali. Holiday (Madonna), The Power of Love (Huey Lewis and the News ), Eternal Flame (The Bangles), The Wild Boys (Duran Duran), It Must Have Been Love (Roxette), Wake Me Up Before You Go-Go (Wham!), Faith (George Michael) sono solo alcuni dei pezzi storici che compongono un soundtrack che farebbe piangere di gioia il Fabio Fazio dei tempi di Anima Mia accompagnati da coreografie, e qui stà il punto di maggior interesse, che sono un continuo omaggio al Maestro del musical americano degli Anni Trenta Busby Berkely. Noto per le sue coreografie spettacolari che andavano a comporre attraverso i corpi dei ballerini, figure su figure da strabuzzare gli occhi, in Walking on Sunshine i tetti delle case, le acque cristalline di una piscina, i lettini della spiaggia come i vicoli del paese, diventano palcoscenici improvvisati in cui i ballerini vanno a creare un gioco di movimenti e numeri danzanti di assoluto rilievo che fanno dimenticare le debolezze di una pellicola così ingenua, così spensierata, così fuori demodé da risultare alla fine simpaticamente Cafonal.
Titolo italiano | Walking on Sunshine |
Titolo originale | id. |
Regia | Max Giwa, Dania Pasquini |
Sceneggiatura | Joshua St Johnston |
Fotografia | Philipp Blaubach |
Montaggio | Robin Sales |
Scenografia | Sophie Becher |
Costumi | Leonie Hartard |
Musica | Anne Dudley |
Cast | Annabel Scholey, Hannah Arterton, Greg Wise, Giulio Berruti, Leona Lewis, Giulio Corso, Adrian Palmer, Joelle Koissi, Shane Salter, Val Monk, Terry Noble |
Produzione | Vertigo Films, IM Global |
Anno | 2014 |
Nazione | UK |
Genere | Musical |
Durata | 97' |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Uscita | 04 Settembre 2014 |
Nessun commento