È sempre difficile scrivere di film come “Una notte di 12 anni”. Il livello di immedesimazione è altissimo e si esce dalla proiezione stremati.
Uruguay inizio anni Settanta: il tentativo di rivoluzione dei tupamaros fallisce. Scatta la reazione, durissima gestita da una dittatura militare. Il rosario delle atrocità è noto: torture, soppressione sommarie, desaparecidos. Qui l’azione si focalizza su tre guerriglieri che nell’ambito di un’operazione militare segreta vengono prelevati dalle loro celle e sottoposti a una sorta di annientamento programmatico. L’ordine che viene dall’alto è chiaro: “Visto che non li possiamo uccidere, li condurremo alla pazzia”. Per dodici anni i prigionieri – tra cui Pepe Mujica, futuro presidente dell’Uruguay – sono costretti a vivere in isolamento. Non possono parlare, sono legati, mangiano con le mani, parte del tempo sono incappucciati, vengono privati della luce, del suono, del rapporto umano, nemmeno un libro, nemmeno un pezzo di carta e una matita. Dodici anni infiniti che seguiamo passo passo, goccia a goccia, assistendo ai quali ci stupiamo di come i tre prigionieri siano riusciti a sopravvivere, dove abbiano trovato la forza interiore, dove le energie psichiche per resistere. E, soprattutto, ci chiediamo in maniera ingenua e politicamente infantile, come può l’uomo ridursi a tanto abisso morale. Se questo è un uomo, appunto…
Dicevamo all’inizio è difficile staccarsi dalle sensazione di angoscia in cui il film di Álvaro Brechner ti fa precipitare e riuscire a separare il valore storico dal giudizio. Ma in questa sede bisogna farlo. Spicca la sicurezza del regista nel gestire la narrazione, evitando di scivolare nel genere carcerario e intrecciando le storie dei tre protagonisti con echi provenienti dall’esterno, flash back e le loro proiezioni mentali che rappresentano l’unica forma di sopravvivenza psichica possibile. C’è spazio anche per qualche momento lirico e addirittura ironico che serve a spezzare la tensione e dare respiro alla storia. Qualche eccesso lirico (rallenty, ricerca della bella inquadratura), qualche ingenuità (“Sound of silence” cantata nel finale in una sequenza troppo lunga e troppo carica di retorica a buon mercato), stridono ma non intaccano il valore di un film che va visto per conoscere o per ricordarsi. E per non dimenticare.
Titolo italiano | Una notte di 12 anni |
Titolo originale | La Noche de 12 Años |
Regia | Álvaro Brechner |
Sceneggiatura | Álvaro Brechner |
Fotografia | Carlos Catalán |
Montaggio | Irene Blecua |
Musica | Federico Jusid |
Cast | Antonio de la Torre, Chino Darín, Alfonso Tort, Soledad Villamil, Sílvia Pérez Cruz. «continua César Troncoso, Nidia Telles, Mirella Pascual, César Bordón, Luis Mottola |
Produzione | Tornasol Films, Haddock Films, Manny Films |
Anno | 2018 |
Nazione | Francia, Argentina, Spagna |
Genere | Drammatico |
Durata | 128' |
Distribuzione | Bim Distribuzione e Movies Inspired |
Uscita | 10 Gennaio 2019 |
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