Come si può raccontare “la banalità del male” in modo originale senza cadere nella morbosità di facili effetti e nel triste prontuario di immagini viste e riviste?
Ce lo mostra il regista e sceneggiatore britannico Jonathan Glazer nel suo The Zone of Interest, Gran Premio della Giuria a Cannes 2023 e visto nella sezione The Best of, della Festa del Cinema di Roma.

Natura contro cultura, per intendere con cultura tutto ciò che è frutto del lavoro dell’uomo. E sin dall’inizio lo spettatore rimane spiazzato e folgorato dallo schermo nero con il solo titolo del film che lentissimamente svanisce. Siamo accompagnati da una musica fortemente tonale, fatta di lunghi suoni, spesso stridenti, su cui lentamente si notano suoni naturali di un fiume che scorre, di uccellini che cantano, di erba che ondeggia accarezzata dal vento. Suoni di colori che si stagliano su uno spartito oscuro e rumoroso che lentamente svanisce per aprirsi su una scena di vita familiare, una domenica di una famiglia normale intenta a consumare un picnic sulle rive di un fiume.
Una famiglia che scopriremo ben presto non essere affatto normale, essendo quella del comandante del campo di concentramento di Auschwitz, che vive ottusamente ignorando quanto accade intorno a loro, appena al di fuori delle mura del campo, in una villetta sobria ed elegante circondata da una natura piegata alla volontà umana, in un giardino meravigliosamente pianificato.

La vita scorre normale, serena, all’insaputa di quanto accade dietro quelle mura, il cui orrore però emerge attraverso dettagli, suoni (urla, raffiche di fucili) colori (la notte che si illumina del rosso delle fornaci), tenuti volutamente fuori dal campo visivo dello spettatore, generando una fortissima dissonanza tra suono ed immagini. Attraverso quindi strumenti prettamente cinematografici il regista descrive l’orrore del campo di concentramento senza mai mostrarlo direttamente, fatta eccezione per il finale che mostra il campo oggi, trasformato in museo con tutte le tracce del suo orrore (chi ci è stato non può rimanerne insensibile).

Pe rendere tutto ciò il regista insieme al direttore della fotografia, hanno nascosto una serie di telecamere all’interno della villetta in cui si svolgono gli avvenimenti, azionandole da remoto, per permettere agli attori di muoversi liberamente nello spazio scenico costruito, donando una naturalità di recitazione straordinario.

Tratto dall’omonimo romanzo di Martin Amis, un film che colpisce forte allo stomaco, con la delicatezza di una piuma.

Titolo originaleThe Zone of Interest
RegiaJonathan Glazer
SceneggiaturaJonathan Glazer
FotografiaŁukasz Żal
MontaggioPaul Watts
ScenografiaChris Oddy
CostumiMałgorzata Karpiuk
MusicaMica Levi
CastSandra Hüller, Christian Friedel, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Sascha Maaz, Max Beck, Wolfgang Lampl, Ralph Herforth, Freya Kreutzkam:
ProduzioneExtreme Emotions, Film4 Productions, House Productions
Anno2023
NazioneUK, Polonia
GenereDrammatico
Durata106'
DistribuzioneI Wonder Pictures