The Square

Dopo l’abolizione della monarchia svedese, il Palazzo Reale di Stoccolma è stato trasformato in un museo d’arte contemporanea. Christian (Claes Bang) è il curatore del museo e gestisce lo spazio per una nuova installazione intitolata “The Square“, che invita all’altruismo e alla condivisione. I visitatori dell’opera devono scegliere tra due porte, una con scritto “I trust people” (mi fido delle persone) e l’altra con “I mistrust people” (non mi fido delle persone): chi sceglie la prima deve poi lasciare portafogli e cellulare all’interno del quadrato presente sul pavimento del museo. Sebbene l’opera inviti all’altruismo, a Christian rubano il cellulare per strada. Dal furto in avanti, ogni momento della sua vita diventa un inevitabile inanellarsi di sfortune e accadimenti comici che per chi guarda lentamente ma inesorabilmente ne abbassano il livello delle risate, mentre alzano quello dell’amarezza.

La locandina

Film tutto da gustare e non da descrivere, “The square” è un coacervo di contraddizioni viventi, che mettono in evidenza a che punto sia finita la fiducia verso l’altro. Di sicuro quello che emerge è che è sempre più difficile comportarsi seguendo in propri principi. «Christian – dichiara il regista Östlund – è convito che The square sia un’idea eccezionale e spera davvero che l’arte possa cambiare il modo di pensare delle persone, ma al tempo stesso è un camaleonte sociale che sa bene come interpretare il suo ruolo di alto profilo nelle istituzioni, districandosi tra le aspettative di sponsor, artisti e visitatori».

Dopo “Forza maggiore” del 2014 in cui analizzava con lucidità le relazioni di coppia, il regista nato nel 1974 nella piccola isola svedese di Styrsö, si spinge oltre e offre allo spettatore uno squarcio ironico e spietato della società contemporanea. Meritato vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2017, il film è stato selezionato per rappresentare la Svezia ai premi Oscar 2018 nella categoria Oscar al miglior film in lingua straniera.