Corpi a terra, sangue ovunque, un uomo in divisa da poliziotto si avventa su un ragazzo dal volto coperto da una maschera di sangue. Lo colpisce ripetutamente, uno, due, tre, quattro volte, accompagnando il tutto da un urlo inumano…
Stop. Un passo indietro. Agatha Christie nel suo romanzo Verso l’ora zero, teorizza come l’omicidio non è altro che la fine di una storia iniziata molto prima, a volte anni prima, con tutte le cause e gli eventi che portano certa gente in un certo posto, ad una certa ora di un certo giorno…
La storia di The Lost, anche qui si parla di ragazzi perduti ma nessuna attinenza con l’omonimo serial televisivo, parte quattro anni prima.
“C’era una volta un ragazzo di nome Ray Pye, che metteva delle lattina di birra schiacciate nei suoi stivali per rendersi più alto.” Un giorno Ray si rende colpevole del brutale assassinio di due ragazze accampate sotto una albero secolare nel bel mezzo di una radura. Il tutto per vedere l’effetto che fa…
Il giovane regista e sceneggiatore Chris Sivertson mette in scena un horror sociologico capace di indagare la mente di un assassino, spiegando la genealogia di quel raptus di follia omicida che trasforma una persona “normale” in un mostro da prima pagina, così comune nelle cronache quotidiane. Una pellicola a tratti discontinua ma dotata di uno stile visivo interessante, che pesca le sue radici nel cinema horror americano degli Anni Settanta per convergere nello stile videoclip contemporaneo. Senza perdere la sua dimensione di cinema cinema.
Titolo originale | id. |
Regia | Chris Sivertson |
Sceneggiatura | Chris Sivertson, Jack Ketchum |
Fotografia | Zoran Popovic |
Scenografia | Chris Davis |
Musica | Tim Rutili |
Cast | Marc Senter, Shay Astar, Alex Frost, Megan Henning, Katie Cassidy |
Produzione | Silver Web Productions |
Anno | 2006 |
Nazione | USA |
Genere | Thriller |
Durata | 115' |
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