No, questa non è la solita riunione di vecchi amici persisi di vista negli anni.
I fari di una macchina illuminano una strada collinare appena fuori Los Angeles. Una villa con affaccio sulla città attende i suoi ospiti. I padroni di casa Eden e il suo compagno David, di ritorno da un viaggio in Messico attendono gli amici di una vita. L’imbarazzo è grande. Il disagio monta con l’arrivo di Will, ex marito di Eden con cui condivide il dolore per la morte tragica del loro figlio adolescente.
Il vino, il buon cibo, un gioco prima innocente poi sempre più piccante se non imbarazzante scaldano l’atmosfera. La diffidenza viene meno, le barriere si sciolgono, le incomprensioni di un tempo si risolvono… Per molti ma non per tutti. Perchè a Will, accompagnato dalla nuova compagna Kira, le cose non tornano. Come può Eden aver superato in maniera così veloce il lutto per la perdita del figlio? Perchè quelle grate alle finestre? E le porte chiuse a chiave? Le pillole di barbiturici che i padroni di casa nascondono in camera da letto? Cosa c’entra l’amico misterioso di David, arrivato a sorpresa nel mezzo del convivio?
Paranoia o realtà? Qualcosa non quadra nella sola testa di Will oppure c’è qualcosa di poco chiaro dietro quella riunione?
Il dubbio. Su questa condizione mentale che dal personaggio di Will si dipana, infettando ogni certezza dello spettatore, si pongono le fondamenta di questo thriller anomalo, nel senso che per almeno un’ora (la più riuscita) sembra non accadere nulla. Una regia attenta ai dettagli, con una certa insistenza sui primissimi piani, fanno si che ogni oggetto, sguardo, personaggio, dettaglio assuma una valenza sospetta, inquietante. La regista Karyn Kusama che aveva già dimostrato di saper trattare materiale horror (Jennifer’s Body) con una certa maestria, gioca bene le sue carte fino al momento della risoluzione finale, che ha il pregio di non tirarla troppo per le lunghe e chiudere la pellicola con una finale assai disturbante.
Attori poco conosciuti, ma funzionali; dialoghi essenziali e non ridondanti; una concatenazione di eventi che montano inesorabilmente e quella linea sottile che divide realtà e ossessione mai volutamente definita che costruisce quella giusta ambiguità di cui si nutre e vive la pellicola.
Titolo originale | id. |
Regia | Karyn Kusama |
Sceneggiatura | Phil Hay, Matt Manfredi |
Fotografia | Bobby Shore |
Montaggio | Plummy Tucker |
Musica | Theodore Shapiro |
Cast | Logan Marshall-Green, Tammy Blanchard, Michiel Huisman, Emayatzy Corinealdi, Lindsay Burdge, Mike Doyle, Jay Larson, John Carroll Lynch |
Produzione | Gamechanger Films, Lege Artis, XYZ Films |
Anno | 2015 |
Nazione | USA |
Genere | Thriller |
Durata | 99' |
Nessun commento